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Napoli, una targa per ricordare Rosario Padolino, il commerciante ucciso da un cornicione

Il Comune di Napoli ha deciso di ricordare con una targa Rosario Padolino, il commerciante ucciso da un pezzo di cornicione lo scorso 8 giugno in via Duomo; la Commissione Toponomastica ha approvato anche l’intitolazione di una strada a Marcello Torre, avvocato e sindaco di Pagani, ammazzato dalla camorra nel 1980.
A cura di Nico Falco
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Rosario Padolino
Rosario Padolino

Il Comune di Napoli sistemerà una targa commemorativa in via Duomo per ricordare Rosario Padolino, il commerciante di 66 anni ferito mortalmente lo scorso 8 giugno da un pezzo di cornicione che si era staccato dalla facciata di un palazzo al civico 228; la targa, approvata su proposta del sindaco Luigi De Magistris, verrà apposta dove si trova il negozio della vittima. Padolino, storico commerciante del posto, negli anni scorsi si era distinto per numerose battaglie a favore del commercio e della riqualificazione della stessa strada; dopo quella tragedia era stata avviata un'inchiesta per stabilire i motivi del distacco del cornicione e per capire se Padolino era stato vittima proprio di quella situazione di degrado che aveva combattuto per anni.

La Commissione Consultiva per la Toponomastica del Comune di Napoli, presieduta dal Sindaco, ha approvato anche l'intitolazione di una strada a Marcello Torre, su proposta dell'assessore ai Giovani e al Patrimonio, con delega alla Toponomastica, Alessandra Clemente. Torre, sindaco di Pagani, avvocato, è stato ucciso l'11 dicembre 1980 dalla camorra.

“Marcello Torre, da sindaco ostacolò e si frappose al connubio politico mafioso che in quegli anni segnò la vita di tanti comuni tra i quali Pagani – dice l'Assessore Clemente – Il suo delitto è rimasto impunito fino al 2002 quando furono condannati il suo esecutore e il mandante Raffaele Cutolo dissipando le ombre che fino ad allora strumentalmente erano state calate sulla sua figura di avvocato. Torre in realtà, come scrive la Commissione Parlamentare Antimafia, fu colpevole di non aver favorito il sodalizio criminale nell’affidamento di appalti per la rimozione delle macerie dopo il terremoto dell’Irpinia e non si piegò alle minacce e ai “segnali” che gli venivano inviati e per questo è un esempio di rettitudine nell'azione amministrativa. Siamo felici che Napoli avrà una strada a lui intitolata”.

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