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Nel manifesto anti-Salvini a Napoli spunta la firma dell’ex estremista neofascista

Tra le firme di giornalisti, scrittori, artisti e attivisti di sinistra contro l’arrivo di Matteo Salvini a Napoli l’11 marzo prossimo spunta la firma di Enrico Tomaselli, con un pesante passato tra i ‘cuori neri’ dei movimenti neofascisti di matrice eversiva negli anni Settanta e l’inizio degli Ottanta.
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Il leader della Lega Nord Matteo Salvini
Il leader della Lega Nord Matteo Salvini

«Il razzismo come il fascismo non sono opinioni». Così si legge nel manifesto che chiama alla mobilitazione gli attivisti di Napoli contro Matteo Salvini, il leader della Lega Nord che ha annunciato la sua presenza in città l'11 marzo prossimo per una iniziativa politica. «Tra le fila del suo schieramento ci sono organizzazioni come Casa Pound da cui sono usciti personaggi che, negli ultimi anni, hanno commesso crimini odiosi contro migranti, persone Lgbt e studenti» si legge  ancora nel documento prodotto da ‘Identità Insorgenti‘, progetto editoriale on-line piuttosto seguito in città nonché laboratorio politico di area identitaria vicino alle posizioni di Luigi de Magistris.

Tra le firme anti-Salvini ci sono circa un centinaio di persone, fra le quali tanti giornalisti napoletani, scrittori, artisti, attivisti, studenti, molti dei quali orientati a sinistra e sicuramente di dichiarate posizioni antifasciste. Ma ce n'è una che ha fatto sobbalzare chi negli anni Settanta ha militato tra i "cuori neri" dell'eversione italiana. Si tratta di Enrico Tomaselli, siciliano ma da tempo residente a Napoli. È il Tomaselli citato in più pubblicazioni sull'estremismo nero nella fine degli anni Settanta e la metà degli Ottanta. Palermitano, ritenuto dai biografi dell'estremismo nero all'epoca amico di Pier Luigi Concutelli, lo storico leader del gruppo terroristico Ordine Nuovo,  Tomaselli fu inizialmente esponente "Costruiamo l’Azione", per distaccarsene nel 1978 e passare all'indipendentismo siciliano e a Terza Posizione, movimento neofascista di matrice eversiva fondato nel 1978 da Giuseppe Dimitri, Roberto Fiore e Gabriele Adinolfi. All'inizio degli Ottanta è quello stesso Tomaselli che dopo una parentesi londinese torna in Italia con l'intenzione di riorganizzare TP. Tenta di autofinanziare l'operazione con azioni illegali e nel settembre del 1982 viene arrestato a Lavinio, sulla costa laziale, insieme al superlatitante dei Nar, i Nuclei Armati Rivoluzionari, Walter Sordi, che si pentirà e collaborerà con la giustizia.

Da tempo, forte delle sue consolidate competenze artistiche, Enrico Tomaselli si occupa di multimedia design. Chi lo conosce assicura che la sua vita di oggi è lontana anni-luce dagli estremismi d'un tempo e dalla destra di matrice neofascista. Chi lo conosceva, invece, nel vedere la sua firma in calce al documento anti-Salvini, insieme agli altri nomi non ha potuto nascondere il proprio stupore.

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