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“Nero di me..a”: insulti a un giocatore di basket di colore. E l’allenatore ritira la squadra

Vile episodio razzista a Pozzuoli, durante una partita di basket tra la New Basket Giugliano e il Basket Casapulla, dove un cestita di colore della franchigia giuglianese, Raul Diaz, è stato apostrofato come “nero di me..a” da un giocatore avversario. Il ragazzo è subito uscito dal campo, così come l’intera squadra, su decisione dell’allenatore: la partita è così terminata.
A cura di Valerio Papadia
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Non sembra placarsi l'ondata di razzismo che investe sempre più spesso il mondo dello sport, a qualsiasi latitudine e in qualsiasi categoria. L'ennesimo episodio arriva dal basket giovanile, precisamente da Pozzuoli, nella provincia di Napoli, dove nella serata di ieri si è disputata la finale del "Trofeo San Gennaro" tra la New Basket Giugliano e la Basket Casapulla. Sul parquet puteolano, Raul Diaz, giocatore di colore della New Basket Giugliano, è stato apostrofato da un avversario con l'epiteto "nero di merda". Diaz, che non si è lasciato innervosire dal vile insulto razzista, ha così abbandonato il campo, seguito dal coach Genni Di Lorenzo, che ha deciso di ritirare la squadra, ponendo così la parola fine alla partita.

La squadra avversaria si è giustificata: "Non pensava quello che ha detto"

La triste vicenda è stata riportata, su Facebook, da Armando De Martino, anche lui allenatore di pallacanestro. De Martino ha postato una foto di Raul Diaz, riportando anche il tentativo del Basket Casapulla di minimizzare l'accaduto e auspicandosi un intervento della Procura Federale e della Federazione campana di pallacanestro.

Lui è Raul Diaz atleta, giocatore di Pallacanestro, in forza alla New Basket Giugliano. Stasera durante la finale del torneo di "San Gennaro" giocato a Pozzuoli tra la sua squadra ed il Basket Casapulla, ha abbandonato il campo e con lui il suo coach Genni Di Lorenzo ed i suoi compagni. Un avversario, un classe 2001, tale Esposito, lo ha definito "Nero di merda " e questo ha sancito la fine della partita, la saggia scelta di abbandonare il parquet ed il gesto di lasciare solo il vile razzista che lo ha offeso. Tuttavia pare, che i dirigenti avversari abbiano provato a stigmatizzare il tutto con "non pensava a quello che ha detto" e questo è molto grave in quanto tende a giustificare in qualche modo un gesto che va condannato senza attenuanti. Mi auguro un procedimento da parte della Procura Federale ed una presa di posizione forte da parte della Federazione Campania. Abbraccio forte Raul ragazzo sensibile e napulegno fino al midollo, io sono più nero di lui se volete accomodarvi quando volete…

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