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No alle ecoballe di Eboli nell’inceneritore: corteo ad Acerra

Protestano mamme e studenti che chiedono di fermare l’incenerimento dei rifiuti tritovagliati provenienti dal sito di stoccaggio salernitano Cala di Volpe. Il motivo: “Non sappiamo cosa può esserci dentro”.
A cura di Redazione Napoli
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"No alle ecoballe di Cava di Volpe, e chiusura dell'inceneritore": questo lo slogan che ha portato centinaia di studenti e mamme davanti (e poi all'interno) del Municipio di Acerra, cintura nord di Napoli, dove era in corso un Consiglio comunale. I manifestanti hanno annunciato di essere pronti a bloccare il termovalorizzatore in località Pantano per evitare che siano smaltite le ecoballe provenienti da Cava di Volpe, il sito di stoccaggio vicino Eboli (Salerno), e di voler chiedere l'intervento della Procura della Repubblica. Donne e studenti, molti dei quali già impegnati nelle mobilitazioni contro la Terra dei fuochi tra Napoli e Caserta denunciano di essere preoccupati da quello che potrebbe essere contenuto nelle ecoballe. La richiesta, al sindaco Raffaele Lettieri ed al Consiglio comunale, è di un intervento per bloccare l'incenerimento dei rifiuti provenienti da Eboli. "Ma, al di là di qualsiasi documento che venga approvato – hanno affermato – siamo pronti a bloccare tutto, dobbiamo tutelare la salute dei nostri figli" I manifestanti, inoltre, chiedono la chiusura dell'inceneritore, l'unico presente nella regione, che, dicono, "non è perfettamente a norma".

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