Noemi è tornata al Santobono per festeggiare la sua rinascita. ‘Per noi una seconda famiglia’
"Volevamo ricordare più questa giornata che quella di un anno fa. Quella del Santobono ormai è la nostra famiglia, appena siamo usciti dopo questi due mesi, con Tania e le bimbe siamo andati da loro". Il primo luogo che la famiglia Staiano ha deciso di visitare non appena finito il lockdown, dichiarato a causa della pandemia da coronavirus, è stato l'ospedale che ha salvato la vita un anno fa alla piccola Noemi. Una festa semplice, all'esterno della struttura, prendendo tutte le precauzioni. I bambini dall'interno dell'ospedale hanno calato degli striscioni colorati, accogliendo la bimba, a distanza, tra gli applausi. Questa, per Noemi e la famiglia Staiano è ormai una seconda casa, perché continuano i controlli periodici per garantire alla bimba di poter tornare a giocare, abbandonando il busto in cui è costretta tutto il giorno. "Ci hanno regalato un unicorno di peluche talmente grande che non entrava in auto!", racconta papà Fabio.
Un anno fa tutto questo, non sembrava possibile. Perché il 3 maggio Noemi al Santobono non arrivò per festeggiare la sua rinascita, ma in pericolo di vita, perché colpita da un proiettile durante una sparatoria in pieno giorno, in stile Far West. A piazza Nazionale la camorra ha rischiato di distruggere una famiglia che oggi invece è forte e unita e che si prepara ad affrontare nuove cure per la piccola. A un anno da quel terribile giorno, papà Fabio e mamma Tania, avevano deciso di raccontare a Noemi cosa è successo e perché la loro vita sia cambiata per sempre, con una lunga lettera affidata a Fanpage.it e indirizzata proprio alla bimba, che da poco ha compiuto 5 anni.
"Cara Noemi, siamo mamma e papà.Questa lettera è per te.Sono le 3.00 di notte e come spesso capita da un anno a questa parte, facciamo fatica a dormire.Ci perdiamo a guardarti e ad accarezzarti, a volte cerchiamo di capire quanta sofferenza e quanto dolore tu abbia provato. Se solo avessimo saputo che quel maledetto pomeriggio del 3 maggio di un anno fa, ci avrebbe travolto una tragedia inimmaginabile, per colpa di questo “cancro” chiamato camorra, che pensa di fare i proprio comodi per i suoi sporchi affari, mentre le leggi lo permettono e solo quando avviene una tragedia simile si cerca di cambiare! Se avessimo saputo…quel giorno ti avremmo stretto a noi, chiusi in casa o addirittura saremmo volati in un luogo fatto di giochi e di bimbi come te. In quei giorni in cui combattevi tra la vita e la morte, in coma farmacologico, tra il silenzio e la paura l'unica cosa che sentivamo era il suono dei dispositivi che ti tenevano in vita! Mamma, papà e tu amore mio, ci siamo fatti una promessa in quei giorni. Tu hai promesso di resistere e di combattere per noi. E l'hai fatto in un modo pazzesco, anche i dottori dicevano sempre che “eri nata per combattere”!! Noi ti abbiamo promesso invece di proteggerti e vederti felice insieme alla nostra piccola Greta! Le altre cose, come sai piccola, resteranno per sempre in quella stanza e nei nostri cuori! Amore quello che vogliamo dirti è che sei una forza della natura, fai tutto con una semplicità e una forza sbalorditiva. Ci stai guidando e ci dai gioia e soprattutto la forza per andare avanti per ritrovare di nuovo la nostra quotidianità. La strada sarà lunghissima, ma con te al nostro fianco, niente è impossibile, perché come dice il nostro avvocato Vincenza Rando, tu sei il simbolo della “resistenza”! Vogliamo ringraziare tutti coloro che ancora oggi ci sono vicini, come se fosse il promo giorno: Amici, familiari, istituzioni, fondazioni, tutti i dottori del Santobono, il particolare il Dottor Cardone e la direttrice Minicucci e anche il nostro avvocato Vincenza Rando. Grazie a tutti di vero cuore. Ma grazie soprattutto a te piccola Noemi. Sei la bimba più coraggiosa di tutto il mondo!".