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Il video appello della bimba disabile: “Liberate i marciapiedi, la città è di tutti”

Arriva da Nola una video-denuncia di una bambina di nove anni, costretta sulla sedia a rotelle. “Rispettateci e tenete liberi i marciapiedi, la città è di tutti”. L’appello condiviso dalla madre. “Fate funzionare il cervello, servono rispetto ed educazione. Siete tanto concentrati solo su di voi che noi non esistiamo”.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Una video-denuncia che arriva da Nola, e che sembra destinato a far riflettere le coscienze: si tratta di una bambina di nove anni, affetta da disabilità e costretta sulla sedie a rotelle, che però chiede più rispetto per chi come lei conduce una vita diversa dai normodotati, e dunque per chi è costretto a fare i conti ogni giorno anche con l'inciviltà comune, che danneggia a sua volta la loro vita. L'appello è chiaro e semplice: la bambina chiede di tenere "liberi" i marciapiedi, troppo spesso pieni di immondizia e rifiuti ingombranti di ogni tipo.

"Sì alla libertà di movimento, no alle barriere architettoniche", ha detto la piccola, immortalata in un video ripreso dalla madre, nel quale chiede "più rispetto, più civiltà e più educazione". Lei stessa infatti denuncia di non riuscire a muoversi liberamente tra i marciapiedi con la propria carrozzina, visto che sui marciapiedi si trova praticamente ogni cosa: "lampioni in disuso, bidoni della spazzatura, sedie, tavoli, bici e moto", spiega la piccola. Ostacoli già per chi ha la fortuna di essere normodotato ed autentiche "trappole" per chi invece è costretto a ricorrere alla sedia a rotelle. "Siete tanto concentrati solo su di voi che noi non esistiamo, ma la città è di tutti", ha spiegato ancora la bambina. "La maggior parte dei marciapiedi, poi, è senza scivolo, quelli che li hanno sono usati come parcheggio di auto", ha aggiunto ancora nel video. Un messaggio, uno sfogo, che si spera possa raggiungere le persone che ogni giorno, con piccoli ma costanti gesti di inciviltà, contribuisce ad accentuare il disagio di tante persone disabili. Che però, con energia e cuore, cercando di portare avanti la loro battaglia di civiltà: "Fate funzionare il cervello, servono rispetto ed educazione".

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