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Fase 2, da oggi librerie aperte, Piacci (Ubik): “Accessi limitati, niente libri sui divani”

Giancarlo Piacci, libraio di Ubik in piazza San Domenico Maggiore: “Da oggi i lettori potranno tornare in libreria, ma la troveranno molto diversa a causa del Coronavirus. Ci saranno accessi scaglionati. Cambierà il modo di fruirla. Non sarà più un luogo di sosta, dove si può trascorrere del tempo scegliendo un libro e sfogliandolo. Non si potrà restare a lungo. In libreria si verrà soprattutto per il ritiro. Pronti per consegne a domicilio. Ma c’è entusiasmo per ripresa”.
A cura di Pierluigi Frattasi
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“Da oggi i lettori potranno tornare da noi in libreria, ma la troveranno molto diversa a causa del Coronavirus. Ci saranno accessi scaglionati. Cambierà anche il modo di fruirla. Non sarà più un luogo di sosta, dove si può trascorrere del tempo scegliendo un libro e sfogliandolo. Non si potrà restare a lungo. Non ci si potrà sedere sui divani a leggere. Ai nostri clienti affezionati abbiamo chiesto la cortesia di avvisarci per telefono del loro arrivo, in modo da evitare affollamenti. I libri potranno essere consegnati a domicilio. In libreria si verrà soprattutto per il ritiro. Seppure con le differenze e i cambiamenti d’obbligo speriamo comunque che la libreria resti un luogo di confronto, di scambio e di crescita, benché non più di sosta”.

Non ha dubbi Giancarlo Piacci, libraio di Ubik, libreria in via Benedetto Croce, in pieno centro storico a Napoli, a pochi passi da piazza San Domenico Maggiore e dalla Chiesa di Santa Chiara. L'ordinanza della Regione Campania ha previsto nuove regole per librerie e cartolerie consentendo di riprendere l'attività a partire da oggi, 27 aprile 2020: orario di apertura 8-14, obbligo di guanti e mascherina per tutti, favorire la consegna a domicilio, ingressi scaglionati a seconda delle dimensioni – da un cliente alla volta per i locali fino a 40 mq, fino a un massimo 10 persone per quelli superiori a 200 mq – e distanza di almeno 1,8 metri tra le persone. Non sarà quindi un ritorno alla normalità pre-Coronavirus.

In Campania il periodo di chiusura per le librerie è stato più lungo del resto d'Italia. La Regione la ha sbloccato la riapertura a partire da oggi. Siete pronti?

“Sì, abbiamo fatto la sanificazione venerdì sera attraverso una ditta specializzata ed è tutto pronto per riprendere con le nuove regole di questa fase che speriamo siano transitorie. Faremo una sanificazione quotidiana dei locali, prima dell'apertura e in chiusura. Ogni giorno misureremo la febbre ai dipendenti. C'è grande entusiasmo per la ripresa. Il ruolo sociale della libreria come presidio di cultura è ancora più importante oggi, in questa fase di confusione. Mentre per molte persone c'è il desiderio di tornare alla normalità”.

Come vi siete organizzati per evitare gli assembramenti all'interno del locale?

“La nostra struttura è di oltre 200 metri quadrati. Saremo aperti dalle ore 9,00 alle 14,00. Abbiamo messo degli avvisi all'esterno in cui spieghiamo quante persone possono entrare alla volta e installato i dispenser di gel disinfettante all'ingresso. Si accederà solo con guanti e mascherine. Ai clienti che ne sono sprovvisti li forniremo noi. All'interno ci saranno 2-3 addetti, e quindi potranno entrare 7-8 clienti. Ma cercheremo di farli accedere uno alla volta e di regolare gli ingressi per non creare file in strada”.

Avete pensato a qualche sistema di prenotazione?

“Abbiamo lanciato un appello sui social, chiedendo a chi vuole venire in libreria di contattarci prima, segnalandoci il libro che cerca. In questo modo potrà ritirarlo subito alla cassa. Ma non daremo fasce orarie né vieteremo di venire in libreria a scegliere un libro”.

Prima quante persone entravano?

“Il flusso era continuo. La nostra libreria è in pieno centro, vicina all'Università, ed è frequentata da tantissimi studenti, professori ed anche turisti. Aprile e maggio sono mesi importanti per le vendite dei libri, come luglio. Certo se il Coronavirus fosse capitato a Natale nel periodo dei regali sarebbe stato ancora più devastante per il settore”.

Ci sarà un tempo massimo per stare in libreria?

“Confidiamo nella ragionevolezza delle persone. Ma regoleremo i tempi anche in base alle file. La scelta di un libro è molto diversa dall'acquisto di un qualsiasi altro prodotto. Nei nostri locali abbiamo poltrone e divani, purtroppo adesso non potremo più permettere alle persone di sedersi a leggere. La ricerca dei testi e il confronto con i librai potranno spostarsi sempre più in altri luoghi, come le chat online dei gruppi di lettura che già esistono. C'è una comunità attiva. Rafforzeremo questi canali di comunicazione nei prossimi mesi”.

Siete pronti per le consegne a domicilio dei libri?

“Sì. Il gruppo Ubik ha stretto recentemente un accordo con una società di delivery che effettuerà le consegne a casa dei libri. Siamo pronti a partire già da oggi. Basta contattare la libreria tramite telefono, sito web, App, e-mail o Facebook. A questo si aggiunge anche l'iniziativa del Comune di Napoli con i volontari accreditati che si sono resi disponibili a consegnare gratuitamente i libri a casa. Ci siamo iscritti sulla piattaforma del Comune e abbiamo già avuto delle richieste che oggi faremo partire. Cercheremo di rendere più efficiente possibile questa nuova formula che probabilmente si svilupperà sempre di più”.

Ci saranno novità in catalogo?

“Sì, ce ne sono tante. A breve usciranno i libri che erano previsti per i giorni di chiusura, oltre a quelli già programmati dalle case editrici”.

Sono previsti sconti?

“Sono previste diverse tipologie di sconto. Il 25 marzo 2020 è entrata in vigore la Legge sul Libro, ossia il piano nazionale per la promozione della lettura. La legge ha abbassato sia per le librerie che per le grandi piattaforme online come Amazon e Ibs, lo sconto che si può applicare sui libri dal 15% al 5%. Mentre le case editrici possono una volta all'anno scegliere una collana sulla quale applicare uno sconto del 20%, in accordo con i librai, prima invece lo sconto massimo era del 25%. Misure che dovrebbero aiutare le piccole librerie a rifiorire, che noi condividiamo, anche se sono arrivate nella fase della piena emergenza per il Coronavirus”.

La pandemia ha avuto un impatto forte sulle librerie?

Purtroppo il settore era già in crisi. Perdiamo lettori ogni anno. Il Coronavirus è ancora più devastante su tutta la filiera, dalle case editrici, ai distributori, alle librerie. Il mondo dell'editoria per uscirne deve essere unito. La cassa integrazione ha dato la possibilità di sopravvivere in questi mesi di chiusura, ma poi ci sono i fitti da pagare, le utenze. Molte librerie sono al centro storico, dove gli affitti sono più alti. D'altra parte, le librerie sono presidi culturali che la vendita online non può soppiantare, perché non può sostituire la competenza dei librai. Se le librerie scomparissero non sarebbe un danno solo culturale, ma sociale”.

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