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Ombre sulle nuove case date agli sfollati delle Vele di Scampia: “Favoriti gli abusivi”

Il consigliere comunale Gaetano Troncone presenta un dossier al Comune di Napoli per chiedere chiarimenti sulle modalità di assegnazione di 40 alloggi in via Labriola, via Gobetti e piazza della Socialità agli sfollati delle Vele di Scampia. “Nessun punteggio extra per le famiglie con disabili” si legge nel dossier.
A cura di Pierluigi Frattasi
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È partito da poco più di un mese il cantiere per l'abbattimento della Vela Verde di Scampia. Ma l'assegnazione di 40 nuovi appartamenti in via Labriola, via Gobetti e Piazza della Socialità destinati agli sfollati finisce al centro di un dossier del consigliere comunale Gaetano Troncone: “Favorito nel bando chi aveva più anni di abusivismo alle spalle. Nessun punteggio extra per le famiglie con i portatori di handicap”.

Il documento è stato inviato all'assessore al Diritto all’Abitare Monica Buonanno, al sindaco Luigi de Magistris, al Direttore Generale Attilio Auricchio e al Dirigente Patrimonio Natalia D’Esposito.

Fari puntati sul bando per l'assegnazione delle case nuove

“Con quale profilo di norma – chide Troncone nel dossiersono stati assegnati gli appartamenti di nuova costruzione di Via Labriola, Via Gobetti e Piazza della Socialità?”, se l'amministrazione, sottolinea il consigliere, ha dichiarato pubblicamente che “non ha attualmente graduatorie vigenti per l’assegnazione di case popolari per agli aventi diritto” e che “l’ultima volta che si è tentato di stilare una graduatoria per i richiedenti, è stato nel lontano 1995, quando furono presentate 17mila domande e di queste soltanto 5 mila furono esaminate”. “Di conseguenza – scrive il consigliere – la graduatoria ufficiale non fu mai pubblicata. Forse è anche per questo che, in assenza di regole certe, sono stati occupati abusivamente 2mila alloggi in città”.

“Con quale procedura – prosegue il documento – si è provveduto ad assegnare 40 appartamenti ai residenti delle Vele, che ad eccezione di sole 1 e 2 famiglie, pare siano tutti abusivi? Come sono avvenute le selezioni, visto che gli aspiranti a questi alloggi erano 210 famiglie e gli appartamenti disponibili solo 40? Sono stati selezionati in base al reddito? Dando la precedenza ai portatori di handicap? A persone anziane e affette da gravi patologie? Oppure assegnando maggiori punteggi a persone vittime di episodi di criminalità?”.

La querelle sugli occupanti con procedimenti penali

“Dalla stampa – aggiunge Troncone – si è appreso che durante la prima stesura del bando si era deciso di estromettere dalla graduatoria i richiedenti con procedimenti penali in corso. Ma in questo modo si precludeva l’assegnazione a quasi tutti i primi aggiudicatari (38 su 40), che protestando hanno chiesto e ottenuto l’eliminazione di questo requisito. Successivamente si è deciso di estromettere dall’ assegnazione solo i condannati in via definitiva per reati associativi".

"Altra modifica apportata – prosegue – è stata quella che avrebbe attribuito alle famiglie con all’ interno portatori di handicap un incremento premiante di punteggio, al fine di garantirgli maggiori possibilità di risalire le graduatorie”. Ma anche questo punto, precisa il consigliere, sarebbe stato rettificato.

"Nessun punteggio extra per le famiglie con disabili"

"In conclusione – scrive – ne è scaturito un bando che avrebbe attribuito punteggi in funzione degli anni di abusivismo (gli assegnatari sono risultati quelli entrati abusivamente nel 1997-2004 e solo un del 1982 che probabilmente è l’unico regolare) purtroppo i portatori di handicap avrebbero maturato qualche punteggio extra solo a parità di anzianità di abusivismo".

"Chiedo – aggiunge – se le cose stanno realmente così, perchè se così fosse, se ne deduce che è stata commessa una grande ingiustizia nei confronti di queste famiglie più sfortunate che avrebbero meritato sicuramente qualche possibilità in più di avere una nuova casa. Le sembra giusto – scrive Troncone – che il criterio predominante sia stato esclusivamente l’anzianità di abusivismo? Cosa si è pensato di fare invece per i 180 nuclei familiari sgomberati dalla Vela A (detta anche Vela Verde), che si sta per abbattere e che non hanno ancora avuto una casa? Per loro sembrerebbe si voglia prevedere una migrazione spontanea nell’ unica Vela (Vela Celeste) che in futuro si vorrebbe recuperare al costo di 14 milioni di euro".

Il consigliere: “La Vela Celeste dove si vogliono trasferire le famiglie non è abitabile”

“Ma non si era detto – incalza Troncone – che questi edifici erano inadatti all’ uso di civile abitazione perché scaturiti da progetti e da modelli abitativi superati ed inadeguati? Con quale logica si decide che un edificio deve essere abbattuto perché non è idoneo all’ uso abitativo e un altro identico si ritiene debba essere reimpiegato al costo di 14 milioni di euro? È vero che gli assegnatari sono provvisori e che dovranno stare in questi alloggi solo 3 anni? È verosimile che chi ha occupato abusivamente un alloggio per decenni dopo aver ottenuto una casa abitabile sia disposto a lasciarla dopo tre anni?.Che succederà se qualcuno di questi assegnatari con procedimenti penali in corso dovesse essere poi condannato in via definitiva?”.

Troncone chiede poi al Comune di pubblicare i nomi dei componenti della commissione interna sulle assegnazioni e i verbali delle sedute.

I residenti di Rione De Gasperi e dei bipiani abbandonati dal Comune

Infine, il consigliere punta il dito contro un presunto “sbilanciamento a favore degli occupanti delle Vele di Scampia a danno dei residenti di altri quartieri come quello degli alloggi popolari dei prefabbricati bipiani post terremoto realizzato nel quartiere Ponticelli dove vivono 380 persone in condizioni di estremo disagio abitativo visto che le palazzine oltre ad essere fatiscenti e degradate, sono anche imbottite di amianto. Perché queste famiglie non sono state prese in considerazione per queste nuove case? Stessa cosa si potrebbe dire anche per il Rione de Gasperi di Ponticelli. A che punto è la preparazione del bando per le assegnazioni di alloggi del Comune di Napoli? Una graduatoria estesa a tutti i cittadini bisognosi di una casa. Si tratta ormai di una necessità improrogabile che, a distanza di 8 anni dal varo dell’amministrazione de Magistris, resta ancora senza una risposta”.

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