Hanno sparato per strada e vicino a una scuola, in un orario in cui per strada c'erano i bambini e chi li stava accompagnando in classe. Famiglie normali, che con la camorra non hanno nulla a che fare, e che si sono trovate in una pioggia di pallottole vaganti. E tra i bambini terrorizzati c'era anche il nipote della vittima: non si sono fatti scrupolo di sparare davanti a lui. Perché chi ha ucciso Luigi Mignano, e ferito alle gambe il figlio Pasquale, non ha fatto economia di proiettili: a terra sono stati trovati 12 bossoli. L'uomo, 57 anni, sarebbe stato il reale obiettivo degli assassini: ritenuto legato al clan Rinaldi, potrebbe essere stato ucciso nell'ambito della guerra tra il clan guidato da Ciro Rinaldi e gli storici rivali dei Mazzarella. Con le due vittime c'era anche un bambino piccolo, figlio del giovane gambizzato, che i due stavano portando a scuola, nella Vittorino da Feltre. E, forse, i killer sapevano che il loro obiettivo sarebbe stato in quel posto e a quell'ora. Da sempre, nelle guerre di camorra, le scuole sono state un obiettivo sensibile, come successe nella prima faida di Scampia, quando, coi morti ammazzati che si susseguivano a ritmo impressionante, i figli degli Scissionisti furono ritirati dalle classi: sia perché le famiglie erano state costrette a lasciare il quartiere e sia per non dare un punto di riferimento ai sicari.
Questa mattina, mentre veniva ammazzato Luigi Mignano, padre Modesto Bravaccino, parroco della chiesa San Giuseppe e San Giovanni di Lourdes, stava pregando nella cappella. “Ho sentito tantissimi colpi di pistola – dice – sono uscito e ho visto che c'era una persona a terra. Il tutto a pochi metri dalla scuola e dalla chiesa dove gli anziani stavano venendo a messa". Era il momento in cui i killer entravano in azione, si affiancavano con lo scooter all'automobile delle due vittime e sparavano. Una pioggia di fuoco che ha scatenato il panico."Questa struttura è l'unico punto di aggregazione del quartiere. Se vuoi andare al parco giochi, al calcetto, puoi solo venire qui”. “C'era stata la manifestazione anticamorra un anno fa, l'incontro con il ministro Matteo Salvini, con la Municipalità e con il sindaco – prosegue il parroco – sembrava che le forze dell'ordine avessero assicurato maggiore sicurezza, ma la situazione è peggiorata. Qui si è sparato tanto, ma non si era mai ammazzato nessuno. La ferocia è aumentata”.