Omicidio Fortuna, Caputo tenta il suicidio in cella ingoiando una lametta
Raimondo Caputo, il presunto assassino di Fortuna Loffredo, la bimba di 6 anni abusata e uccisa al rione Parco Verde di Caivano, stamattina ha tentato il suicidio nel carcere di Poggioreale. Poco prima dei colloqui con i parenti l'uomo ha ingoiato una lametta da barba nascosta sotto il plantare di una delle scarpe.
Omicidio Fortuna, anche Marianna Fabozzi aveva tentato il suicidio
Il 44 enne arrestato lo scorso 29 aprile con l'accusa si aver scaraventato dall'ottavo piano Fortuna, detta Chicca, è stato soccorso nell'infermeria del carcere, non è in pericolo di vita. L'uomo avrebbe dovuto sostenere un colloquio con i familiari nell'orario visite, ma ha tentato il suicidio poco prima di incontrarli. Anche la sua ex compagna, Marianna Fabozzi, ha tentato di uccidersi impiccandosi con un lenzuolo, lo scorso 19 maggio, nel carcere di Pozzuoli. La donna ha tentato il suicidio lo stesso giorno dell'incidente probatorio per il caso di omicidio della piccola Chicca. Prima delle accuse di omicidio l'uomo si trovava già in carcere con l'accusa di abusi sessuali sulla figlioletta di 3 anni. Anche la compagna Marianna Fabozzi è detenuta per aver violato i domiciliari dove si trovava confinata con l'accusa di concorso in abusi sessuali, per non aver denunciato le violenze perpetrate dal compagno sulle figlie. Anche le altre due bambine di 6 e 11 anni erano state abusate dal convivente. La donna è anche indagata nell'indagine per la morte del figlio di 3 anni. Il piccolo Antonio Giglio precipitò dallo stesso stabile dal quale è stata scaraventata Fortuna, nell'aprile 2013, un anno prima della morte della bimba. Il bimbo morì cadendo dalla casa della mamma di Marianna Fabozzi al settimo piano, lo stesso appartamento dove Fortuna è stata vista viva l'ultima volta, secondo il racconto delle piccole testimoni del caso.