Omicidio Marco Mongillo, il fratello Vincenzo si impicca. Alla madre: “Scusami”
Si aggiunge un altro tassello inquietante al puzzle della morte di Marco Mongillo, il pizzaiolo 19enne ucciso lo scorso luglio in un'abitazione del Rione Santa Rosalia di Caserta da un colpo di pistola esploso durante un "gioco" alla roulette russa. Questa mattina, Vincenzo Mongillo, 21 anni, il fratello di Marco, che era presente il giorno della tragica morte, si è tolto la vita, impiccandosi con il guinzaglio del cane. A ritrovare il corpo, nella casa di via Rossetti, sempre a Caserta, è stato lo zio. Il 21enne ha lasciato un biglietto alla madre su cui c'era scritto: "Scusami. Vado a fargli compagnia".
Per l'omicidio di Marco Mongillo è finito in carcere il 19enne Antonio Zampella, il migliore amico di Vincenzo, reo di essere stato lui a sparare, senza volerlo, il colpo fatale costato la vita al pizzaiolo. Le versioni di Zampella e di Vincenzo Mongillo, però, erano sempre state discordanti. La madre del ragazzo – così come la Procura – non aveva mai creduto alla tesi del gioco finito male, dichiarando che il figlio non era stato ucciso per errore, ma consapevolmente. Su Antonio Zampella, nel corso delle indagini, è emersa una storia di droga. Gli inquirenti hanno infatti ipotizzato che l'omicidio possa essere legato ad un brutto litigio tra la vittima e l'assassino proprio per questioni legate alla droga.