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Omicidio Materazzo, chi ha aiutato Luca nella latitanza in Spagna?

Questo l’interrogativo a cui dovranno rispondere gli inquirenti italiani dopo la cattura di Luca Materazzo avvenuta due giorni fa a Siviglia, in Spagna, dopo oltre un anno di ricerche. Sul 37enne napoletano pendeva l’accusa di omicidio: sarebbe stato lui ad uccidere il fratello Vittorio Materazzo, 51 anni, accoltellato a morte a Napoli il 28 novembre del 2016.
A cura di Valerio Papadia
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Come ha fatto Luca Materazzo a lasciare l'Italia e a vivere da latitante per oltre un anno in Spagna? Chi l'ha aiutato? Sono questi gli interrogativi a cui la Questura di Napoli dovrà rispondere dopo la cattura del 37enne, avvenuta due giorni fa a Siviglia in Spagna, accusato di aver ucciso il fratello Vittorio Materazzo, ingegnere di 51 anni, brutalmente assassinato all'esterno della sua abitazione in viale Maria Cristina di Savoia, nel quartiere Chiaia. Dopo essere stato catturato da una pattuglia della polizia iberica nel bar del centro di Siviglia presso il quale lavorava, Materazzo ha condotto gli inquirenti nella sua abitazione spagnola.

È proprio qui che si concentra il lavoro della Squadra Mobile di Napoli: nella casa è stato infatti ritrovato un computer in uso al 37enne, così come indagini sono in corso sul cellulare di Materazzo, dotato di una scheda telefonica di quelle "usa e getta". Sui dispositivi elettronici potrebbe nascondersi la verità sull'anno di latitanza di Materazzo. La cattura di Luca, poi, non è stata di certo casuale: un'altra domanda a cui dare risposta è su chi abbia fornito alla polizia spagnola la soffiata. Molto probabile che la "talpa" sia in Spagna e non a Napoli.

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