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Operato alla gamba sbagliata, nei guai finisce anche il primario dell’ospedale

Il medico del nosocomio di Boscotrecase è finito nel registro degli indagati per il caso che vide coinvolto un uomo di 86 anni, operato inspiegabilmente al femore sano nel giugno del 2015 e deceduto poche settimane più tardi all’ospedale di Castellammare, in seguito all’intervento sul femore fratturato.
A cura di Valerio Papadia
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Si allunga l'elenco degli indagati per l'assurdo caso di malasanità accaduto nel giugno del 2015 all'ospedale Sant'Anna di Boscotrecase, nel Napoletano, dove Tommaso Stara, 86 anni, fu inspiegabilmente operato al femore sano e non a quello fratturato. L'uomo, trasferito al nosocomio di Castellammare di Stabia e operato questa volta alla gamba giusta, morirà tre settimane dopo. Nell'indagine, condotta dalla Procura di Torre Annunziata, è rimasto coinvolto anche il primario del Reparto di Ortopedia del Sant'Anna, in un primo momento escluso perché la famiglia della vittima aveva richiesto espressamente che Stara fosse operato dall'assistente del primario.

Dopo la denuncia di una delle figlie dell'86enne, la Procura aprì un'inchiesta che comprendeva 11 persone tra medici e infermieri dei due nosocomi. Inizialmente accusati di omicidio colposo, il reato è stato derubricato a quello di lesioni in quanto è stato accertato che la morte di Stara non fu provocata dall'intervento sbagliato ma da una serie di cause che comprendevano anche il cattivo stato di salute del paziente. Agli undici indagati , che potrebbero comunque finire tutti a processo, si è aggiunto appunto anche il primario in quanto nessuno tra i suoi sottoposti – personale medico e infermieristico – avrebbe contrassegnato l'arto giusto da sottoporre all'intervento chirurgico.

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