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Operazioni di protesi all’anca non necessarie, indagato primario a Benevento

Il primario dell’Ortopedia del Fatebenefratelli di Benevento e i due soci di un’azienda di protesi ospedaliere sono indagati per truffa, corruzione e riciclaggio: l’ipotesi è che siano stati effettuati degli interventi di protesi d’anca anche quando non era necessario, facendo incassare alla ditta i soldi dell’Asl.
A cura di Nico Falco
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Immagine di repertorio
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Avrebbe ordinato delle protesi e le avrebbe impiantate nei pazienti anche quando non erano necessarie, facendo incassare alla ditta fornitrice i soldi dell'Asl. È una delle accuse mosse ad Antonio Piscopo, primario di Ortopedia dell'ospedale Fatebenefratelli di Benevento, che è finito al centro di una inchiesta che coinvolge anche i due soci di un'azienda, uno di Napoli e l'altro di Benevento, che si occupa della rappresentanza e della distribuzione di un'azienda molto nota nel campo delle protesi ortopediche. Le indagini sono affidate alla Guardia di Finanza, che hanno effettuato gli accertamenti col coordinamento del sostituto procuratore della Repubblica di Benevento Assunta Tillo.

Il blitz delle fiamme gialle è scattato nei giorni scorsi. Sono state effettuate perquisizioni sia negli ospedali, sia negli studi privati e nelle abitazioni dei tre indagati, per recuperare tutto il materiale relativo alle operazioni di impianto di protesi d'anca che sono state coordinate dal primario con l'acquisto dei prodotti di quella ditta; le indagini sono estese anche agli altri ospedali che fanno parte della rete gestita dal Fatebenefratelli.

Sotto chiave sono finite anche le cartelle cliniche dei pazienti che si sono sottoposti a quel tipo di intervento, e che ora dovranno essere esaminate per verificare che fosse davvero necessario finire sotto i ferri: l'ipotesi resta infatti quella delle operazioni inutili, effettuate con l'unico scopo di favorire la ditta facendo acquistare le protesi all'Asl quando non era realmente necessario, e con la conseguenza collaterale di esporre a rischi evitabili i pazienti.

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