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Ospedale del mare, apertura-bluff: è aperto ma deserto

Dopo un mese, ieri il primo giorno di apertura. Noi ci siamo stati e abbiamo visto un ospedale vuoto e quasi per nulla funzionante, con poco personale e pochissimi ambulatori aperti, a dispetto delle lunghissime e drammatiche liste d’attesa in Campania.
A cura di Gaia Bozza
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Un mese fa il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro ha “inaugurato” il poliambulatorio dell'ospedale del Mare, che in verità è ancora un cantiere in piena attività. La promessa era che nei giorni successivi si sarebbe dato il via ai 15 ambulatori dove sarebbe stato possibile prenotare ed effettuare visite. Ma l'attesa si è prolungata. Dopo un mese, ieri il primo giorno di apertura. Fanpage.it ci è stato: abbiamo visto un ospedale vuoto e quasi per nulla funzionante, con poco personale e pochissimi ambulatori aperti, a dispetto delle lunghissime e drammatiche liste d'attesa nella Regione.

Tanto per iniziare, era impossibile prenotare visite presso il centro unico di prenotazione, chiuso e deserto. "Stamattina gli operatori non si sono presentati, abbiamo ricevuto la comunicazione venerdì e siamo qui senza sapere niente". Questo è quanto ci risponde uno dei dipendenti, mentre cerchiamo di capire qualcosa in più di questa apertura. Ci sono cinque visite prenotate, il primo giorno, ma non vediamo nemmeno l'ombra di un paziente. Dei quindici ambulatori, quanti sono effettivamente aperti? Solo tre. Al lunedì ne sono previsti cinque, visto che – spiegano dalla portineria – c'è una turnazione per le aperture. A quanto pare, a ritardo si è aggiunto ritardo e le procedure burocratiche sono iniziate solo la scorsa settimana.

L'ospedale del mare attende la fine dei lavori dal lontano 2008, su di esso si sono abbattute due inchieste (una della magistratura e una della Corte dei Conti), un commissariamento, ed è costato 200 milioni più del previsto.

Non sono pochi i punti controversi, come l'aver lasciato l'opera alla stessa azienda, la Astaldi, che aveva aperto un contenzioso: l'ospedale doveva essere realizzato in project financing, che prevedeva la partecipazione dell'azienda assegnataria dell'appalto; contributo privato di 91 milioni 286 mila euro (43 per cento ) più finanziamento pubblico di 119 milioni (57 per cento ). A compenso dell'impegno, la ditta avrebbe dovuto ottenere la gestione (per 25 anni) dei servizi ospedalieri di pertinenza non sanitaria, come cucine, albergo, manutenzione. Ma fu inserita una variante milionaria nel progetto e la compartecipazione dell'impresa non ci fu. Dal contenzioso nato tra l'impresa e l'Asl derivò nel 2012 una modifica del contratto: la Regione cancellò il project financing e decise di stanziare l'intera cifra con un appalto ordinario. Questo ha fatto lievitare il costo del doppio. Non di poco conto, poi, il "dettaglio" per cui l'ospedale sorge a Ponticelli, quartiere orientale della città, in piena zona rossa del Vesuvio. Tra ritardi e costi gonfiati si arriva al 2015, due mesi dalla scadenza elettorale in Campania. Con il cantiere aperto, e la faraonica struttura in costruzione, il commissario Ciro Verdoliva consegna nelle mani dell'Asl Napoli 1 e di Stefano Caldoro quanto è stato completato. Cioè gli ambulatori. Che vengono inaugurati a marzo ed aprono ad aprile. Ma, come Fanpage.it ha verificato, è ancora tutto deserto e ben poco funzionante.  È questa l'apertura celebrata in pompa magna dal presidente della Regione Campania Stefano Caldoro? Quale nastro ha tagliato il presidente?

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