Ospedali e camorra, Viminale istituisce commissione su infiltrazioni nell’Asl Napoli1

Una commissione ad hoc dovrà verificare se ci sono o ci sono stati dei collegamenti tra l'amministrazione dell'Asl Napoli 1 e la criminalità organizzata, accertando eventuali infiltrazioni. Lo ha deciso il ministero dell'Interno, che per la scelta della commissione di accesso ha delegato il prefetto di Napoli, Carmela Pagano; sono stati nominati il prefetto Santi Giuffrè, la dottoressa Maria Teresa Mincione, in servizio presso il provveditorato alle Opere pubbliche della Campania, Molise, Puglia e Basilicata, e Marco Serra, dirigente dirigente di II fascia impiegato presso il ministero dell'Interno. La commissione di accesso avrà una durata di tre mesi, prorogabili per una sola volta di altri tre mesi.
Tra gli ospedali che fanno capo all'Asl Napoli 1 c'è anche il San Giovanni Bosco, di recente interessato dall'inchiesta sull'Alleanza di Secondigliano: secondo gli inquirenti la struttura, che si trova al limite del quartiere di Secondigliano, nella periferia nord di Napoli, negli anni scorsi era diventato una sorta di "base sociale" del clan Contini, uno dei più potenti della camorra napoletana, dove venivano ricevuti gli affiliati ma anche le vittime delle estorsioni; il clan guidato da Eduardo Contini ‘o Romano, hanno appurato le indagini, riusciva anche a gestire le prestazioni sanitarie: il ticket si poteva aggirare pagando una mazzetta ai parcheggiatori abusivi, le persone mandate dal clan potevano saltare le code e avere accesso privilegiato alle visite e dei medici erano stati obbligati persino ad operare di nascosto degli affiliati che erano rimasti feriti durante gli scontri tra gruppi criminali.
Il governatore De Luca: "Buffonata, il prefetto si dimetta"
Con una nota, il governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha replicato all'istituzione della commissione di accesso all'Asl Napoli 1, decisa dal ministero dell'Interno e nominata dal prefetto.
"È un atto ridicolo e cialtronesco, che fa da sponda a una politica politicante che ancora tenta di mettere le mani sulla sanità campana. Un atto che arriva 12 ore prima – casualmente – della riunione prevista per domani a Roma sulla nostra Sanità. Un atto che offende quelli che in totale solitudine – a cominciare dal personale medico – combattono da anni. Che offende la Magistratura, che ha in corso una sua importante indagine. Che offende la dignità di Napoli. Si sono svegliati dopo un mese dall’avvio delle indagini da noi sollecitate. Si sono svegliati dopo questi fatti: nel 2018 ho chiesto pubblicamente e formalmente con una lettera che renderemo pubblica, al Prefetto di Napoli, l’istituzione di un posto di polizia nel San Giovanni Bosco, riscontrando totale passività; stipula da parte della Regione di un protocollo di collaborazione con la Guardia di Finanza già il 18 luglio 2017, con durata di cinque anni; denuncia al San Giovanni Bosco per il parcheggio abusivo e sua eliminazione a luglio 2018.
E ancora, denuncia al gestore abusivo di bar e ristorante interno, ad agosto 2018, con richiesta di intervento dei Nas. Denuncia ai carabinieri per la collocazione di distributori automatici abusivi il 25 marzo 2019; denuncia degli atti di vandalismi riscontrati nell’ospedale. Sul caso formiche e atti ripetuti di danneggiamento, altri pensavano al folklore, e non a forme di intimidazione come noi denunciavamo da tempo.
E allora? La battaglia contro i delinquenti la stiamo facendo, mentre gli inventori della “commissione di accesso” hanno dormito. Ma la politica politicante non fermerà la nostra azione di bonifica e di difesa della dignità di Napoli.
Ora è difficile immaginare che i signori Prefetto Santi Giuffrè, Maria Teresa Mignone del Provveditorato alle Opere Pubbliche e Marco Serra, dirigente di seconda fascia del Viminale, abbiano più competenza della Magistratura di Napoli e della Guardia di Finanza. Li seguiremo nel loro lavoro – immaginiamo – indefesso, sperando che si concluda nei tre mesi previsti, senza bisogno di altri tre mesi di proroga già ipotizzati.
Nel frattempo, ai protagonisti di questo atto, domandiamo: al di là delle cialtronate propagandistiche, quando vi deciderete a istituire il posto di polizia richiesto dentro l'ospedale San Giovanni Bosco?"