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Otto rapine in tre mesi a due benzinai, criminali presi dopo inseguimento

Due giovani sono stati arrestati dai carabinieri di Varcaturo, in provincia di Napoli: sono accusati di otto rapine ai danni di due benzinai che si trovano tra Licola e Varcaturo; uno dei due dovrà rispondere anche di evasione: nel periodo delle rapine, tra gennaio e marzo, era già sottoposto agli arresti domiciliari.
A cura di Nico Falco
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Erano stati bloccati durante un servizio di controllo del territorio, poi le indagini li hanno collegati a otto colpi, tutti con le stesse modalità: i criminali arrivavano in due, su una motocicletta, puntavano la pistola o il coltello contro i dipendenti e si facevano consegnare l'incasso. Spesso agivano di giorno, senza paura di essere ripresi dalle telecamere o di essere visti da testimoni. Luigi Roberto Sannino e Moreno Albino, entrambi di 34 anni, residenti a Pozzuoli e Giugliano, sono stati arrestati dai carabinieri in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere per rapina pluriaggravata. Le rapine contestate nell'ordinanza sono state commesse tra gennaio e marzo scorsi, ai danni di due benzinai che si trovano a poche centinaia di metri di distanza l'uno dall'altro in via Ripuaria; in alcuni dei casi erano finiti entrambi nel mirino nella stessa giornata, rapinati nel giro di pochi minuti. Le indagini dei carabinieri di Varcaturo erano state avviate in seguito alle numerose denunce arrivate dalla stessa zona.

Le vittime parlavano di due giovani che si muovevano allo stesso modo, le testimonianze erano praticamente sovrapponibili: era evidente che si trattava delle stesse persone. Così, una volta ristretto il campo di azione dei rapinatori, i militari avevano organizzato gli appostamenti. Nel marzo scorso si erano trovati davanti una coppia di giovani che corrispondevano alle descrizioni. Avevano provato a fermarli ma i due avevano tentato di scappare; erano stati bloccati dopo un inseguimento e arrestati con l'accusa di resistenza a pubblico ufficiale ed evasione.

Con le successive indagini sono emersi elementi tali da ritenere che i due fossero i rapinatori che le forze dell'ordine stavano cercando. Contro di loro, le immagini registrate dagli impianti di videosorveglianza di alcuni esercizi commerciali, accertamenti tecnici e la comparazione tra i vestiti trovati nelle loro abitazioni e quelli usati dai rapinatori; uno dei due dovrà rispondere anche di evasione perché, nel periodo delle rapine, era sottoposto agli arresti domiciliari.

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