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Palma Campania, sequestrati 300 chili di carne in una macelleria

Blitz dei carabinieri della forestale a Palma Campania, dove all’interno di una macelleria gestita da un cittadino di origine marocchina di quarantasei anni sono stati sequestrati trecento chili di carne bovina priva di etichettatura. Pochi giorni fa c’era stata la chiusura di un ristorante etnico in zona.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Trecento chili di carne sequestrata dai carabinieri forestali in una macelleria di Palma Campania, nel napoletana. Le forze dell'ordine, assieme a personale dell'Asl, hanno messo sotto sequestro l'ingente quantitativo di carne bovina a causa della mancanza di etichettatura: un elemento che, oltre ad essere obbligatorio per legge, non consente di tracciare l'origine del prodotto.

Il maxi-sequestro è avvenuto in una macelleria di Palma Campania da parte dei carabinieri forestali della stazione di Roccarainola, intervenuti assieme a personale dell'Asl: nei guai il titolare dell'esercizio commerciale, un cittadino di origine marocchina di quarantasei anni. Nei suoi confronti, il personale dell'Asl ha anche erogato diverse prescrizioni da rispettare. I trecento chili di carne bovina sono stati invece posti sotto sequestro da parte delle forze dell'ordine.

Proprio a Palma Campania, pochi giorni fa, vi era stato un blitz simile ma all'interno di un ristorante etnico. Anche in quel caso il blitz era stato operato dai Carabinieri Territoriali e Forestali della stazione di Roccarainola, che assieme a quelli della stazione carabinieri di Palma Campania: in quell'occasione, i militari dell'arma avevano posto i sigilli ad un ristorante etnico le cui condizioni igienico-sanitarie e degli alimenti ritrovati al suo interno erano risultate essere effettivamente scadente: la cucina mancava dei requisiti igienico-sanitari, i fornelli erano insudiciati, gli utensili da cucina erano depositati a terra, la pavimentazione e le pareti erano sporchi, nel frigorifero erano conservati alimenti in stato di promiscuità, ed i servizi igienici non erano a norma. Senza contare che gli alimenti che non avevano le obbligatorie indicazioni di tracciabilità, tra cui pesce, sacchi di legumi, sacchi di riso e di spezie, ed altro ancora.

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