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Papa Francesco nella Regione che non vede i disabili

Papa Francesco incontrerà i disabili nella Chiesa del Gesù Nuovo durante la visita a Napoli. Un numero ristretto, per ovvie ragioni; ma l’attenzione del pontefice sulla disabilità è costante. Purtroppo, però, domani verrà in visita in una regione che “ha messo alla porta oltre 1500 disabili mentali della Campania, per i quali è prevista la dimissione in massa dai semiconvitti”
A cura di Gaia Bozza
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Domani Papa Francesco incontrerà i disabili nella Chiesa del Gesù Nuovo durante la visita a Napoli. Un numero ristretto, per ovvie ragioni; ma l'attenzione del pontefice sulla disabilità è costante. E' impresso nella mente di tanti il momento in cui il Santo Padre lavò loro i piedi. Purtroppo, però, domani verrà in visita in una regione che "ha messo alla porta oltre 1500 disabili mentali della Campania, per i quali è prevista la dimissione in massa dai semiconvitti". A parlare è Toni Nocchetti, presidente dell'associazione "Tutti a scuola" che oggi è andata a manifestare davanti al Duomo di Napoli insieme alle altre 11 associazioni che compongono il "Coordinamento delle famiglie dei disabili". Perché proprio il Duomo? Perché "speriamo che il cardinale Crescenzio Sepe, nelle 13 ore in cui avrà l'onore di stare vicino a Papa Francesco, riesca a dirgli in un orecchio che i disabili qui hanno un problema enorme", spiega Nocchetti.

In tutto questo, dalla Regione Campania (ma anche dal governo) tutto tace, mentre è iniziato il countdown per le dimissioni dai semiconvitti. Ma cosa sono i semiconvitti e perché sono così importanti? Si tratta di strutture socio-sanitarie nelle quali i disabili vengono accolti diverse ore al giorno, e dove sono impegnati in diverse attività. Detta così, purtroppo, non rende l'idea della tragedia a cui queste persone vanno incontro: per un disabile mentale, la fine di queste esperienze equivale a isolamento e disperazione, oltre alle difficoltà materiali alle quali vanno incontro le famiglie, lasciate sole da un welfare falcidiato dai tagli. In piazza, i genitori dei disabili leggono una lettera indirizzata al Papa: "Carissimo Padre, com’è difficile raccontare, senza indugiare nello sconforto, cosa sta accadendo a 1530 disabili mentali". "E' difficile perché la politica non li vede" si sfoga Lucia Viggiano, madre di una ragazza che sarà esclusa dai semiconvitti, se le cose restano così. E dopo tre mesi, comunicati stampa della regione e smentite "solo a parole", nulla è cambiato. Le dimissioni stanno per iniziare e il timore, tra i genitori, è che questo silenzio "elettorale" preluda a un aggravamento di questa situazione dopo le elezioni regionali in Campania.

In questo quadro, un Papa viene a Napoli, chiede di incontrare i disabili e gli ammalati in un contesto protetto e senza giornalisti. Un gesto altamente simbolico che traccia un confine netto e sconfortante con i protagonisti della politica, locale e non, in cerca di comode passerelle. Alla politica, dopo questo ennesimo taglio, le associazioni hanno chiesto una mano, anche economica. Quanto è stato raccolto, vi chiederete: "1300 euro totali, cinque politici".

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