Pasquale Nappi decapitato dal guard rail, ai funerali corteo degli amici in moto

Un corteo di motociclette, in formazione, davanti alla chiesa, per non lasciarlo solo per l'ultimo viaggio. È stata la madre a chiederlo: Pasquale Nappi avrebbe voluto essere accompagnato dagli amici con cui condivideva la passione per le due ruote, e così è stato. I funerali si sono tenuti questa mattina, 26 luglio, a Palma Campania, paese in cui viveva il 43enne, rimasto ucciso in un incidente stradale sull'autostrada A30, in prossimità dello svincolo per Sarno: la sua moto si è schiantata contro il guardrail e lui, sbalzato dalla sella, è finito sul bordo tagliente della barriera di delimitazione, venendo decapitato. Era morto all'istante.
Quel che è successo quel pomeriggio del 20 luglio scorso ancora non è del tutto chiaro. Di sicuro era coinvolta un'altra automobile. Il guidatore ha affermato di aver visto la motocicletta arrivare all'improvviso, tamponarlo e poi finire sul guard rail; in questa fase delle indagini, però, non si esclude che il 43enne sia stato urtato e che per questo abbia perso il controllo. La motocicletta era stata recuperata a centinaia di metri di distanza, per Pasquale non c'era più nulla da fare.
Stamattina i suoi amici si sono raggruppati davanti alla chiesa del Santissimo Rosario di Palma Campania, per stare vicino alla madre e alla compagna che avrebbe sposato a breve. Indossavano magliette rosse con la scritta "Ciao, Pasquale", portavano palloncini bianchi che hanno legato alle manopole e alle scocche. C'erano i Ducatisti, appassionati delle moto Ducati, ma anche molti altri motociclisti che spesso avevano condiviso con Pasquale le passeggiate in costiera nel weekend. E tutti con lo stesso interrogativo: vogliono sapere quanto abbia influito nell'incidente l'alta velocità, e quanto fosse invece imputabile ai guard rail non a norma.