Paura per i napoletani scomparsi in Messico. Trovati resti umani in buste di plastica
Paura per le famiglie di Raffaele Russo, suo figlio Antonio ed il nipote Vincenzo Cimmino, i tre napoletani spariti nel nulla in Messico ormai dallo scorso 31 gennaio. Alcune ore fa, le emittenti televisive ed i giornali locali hanno infatti reso noto che la polizia avrebbe trovato alcune buste di plastica all'interno di una Jeep nella zona di Chilapa, nello stato di Guerrero. In queste buste sono stati rinvenuti resti umani.
La polizia scientifica starebbe esaminando i resti umani ritrovati, ma al momento non vi è molta fiducia circa una rapida identificazione, sito lo stato in cui si trovano i resti. Per questo motivo dall'Italia i legali degli uomini scomparsi chiedono l'analisi del DNA.
Tanta paura soprattutto perché il cartello "Nueva Generación" che potrebbe aver preso in ostaggio i tre napoletani è famoso per essere anche feroce e sanguinario. Nella sola provincia di Chilapa ci sono stati nel 2017 ben duecentocinque omicidi: seconda in questa orribile classifica solo ad Acapulco. Per la stampa locale, l'ondata di violenza sarebbe dovuta alla faida tra i narcos per il controllo del territorio.
La stessa "Nueva Generación" è sospettata di atti di "cannibalismo", alcuni dei quali compiuti come rito di iniziazione per i propri affiliati. A questi, infatti, verrebbe chiesto di "nutrirsi" di pezzi di cadaveri dei propri nemici, molti dei quali appartengono al cartello dei Las Zetas, fino a poco tempo fa fortemente egemone in tutto il Messico. Gli stessi membri della "Nueva Generación" si facevano definire "Matazetas" (gli "ammazza Zetas") per i massacri con i quali hanno decimato i narcos avversari nel corso degli ultimi anni.