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Covid 19

Paziente Covid vuole rivedere il cielo e i medici del Cotugno realizzano il suo desiderio

Una foto postata da uno dei medici dell’Azienda Ospedaliera dei Colli di Napoli ritrae un paziente, ormai negativo al Covid, mentre viene portato all’esterno dell’ospedale Cotugno per pochi minuti. L’uomo aveva espresso il desiderio di poter rivedere il cielo dopo un mese e mezzo di ricovero in ospedale.
A cura di Gaia Martignetti
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[Paziente nell'androne del Corpo G del Cotugno /Foto Dottor Fiorentino]
[Paziente nell'androne del Corpo G del Cotugno /Foto Dottor Fiorentino]
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Quanto valgono 10 minuti di cielo dopo aver combattuto per un mese e mezzo il coronavirus? La risposta è negli occhi di uno dei pazienti dell'ospedale Cotugno di Napoli che oggi hanno rivisto il mondo, anche se per poco. Prendendo tutte le precauzioni sia per il paziente, ormai neagativizzato, che per il personale ospedaliero, il Dottor Giuseppe Fiorentino ha scattato una foto postandola poi sui social, accompagnata da questa frase: "Il vantaggio di un gruppo eccezionale, di persone che amano il loro lavoro e i pazienti, di pazienti che entrano in sintonia con il personale. Il cuore su tutto". Lo scatto è semplice ma efficace. Il paziente guarda in alto oltre l'ospedale. I medici che lo accompagnano, invece, i suoi occhi.

L'uomo è stato trasportato all'esterno del Corpo G di subintensiva del nosocomio infettivologico, dove normalmente arrivano le ambulanze. «Cerchiamo di dare sempre un minimo di normalità quando possiamo», racconta il Dottor Fiorentino a Fanpage.it. «Questo è un paziente che si è negativizzato, non infettivo. Questa è stata un'eccezione che conferma la regola, lo stiamo riabituando alla vita. È uno dei pazienti che è da più tempo qui, circa un mese e mezzo. Ha avuto una serie di complicanze dovute al Covid. Noi cerchiamo di realizzare i loro desideri, anche con una marmellata, per normalizzare la loro vita. Questo per noi è già un successo».

Il paziente, come tutti quelli che affrontano il contagio da Covid -19, più di una volta, parlando con i medici, gli infermieri e gli Oss che lo assistono, aveva timidamente espresso un desiderio, ovvero di rivedere il mondo.  Quando è arrivato all'esterno, lasciandosi alle spalle la stanza dov'è ricoverato, anche se per poco, non ha detto nulla. «È rimasto sbalordito».

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