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Giuseppe Matarazzo ucciso a Frasso Telesino

Pedofilo ucciso a Frasso Telesino, ecco come avvenne l’omicidio per vendetta

Sono stati ricostruiti in aula l’omicidio di Giuseppe Matarazzo, avvenuto nel 2018 a Frasso Telesino (Benevento) e le successive indagini: l’uomo fu ammazzato da due sicari davanti alla sua abitazione, come punizione per una relazione che aveva avuto con una 15enne, motivo per cui era stato condannato a 11 anni di reclusione.
A cura di Nico Falco
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Giuseppe Matarazzo, ex pastore di Frasso Telesino ucciso un mese dopo la scarcerazione, fu raggiunto davanti a casa sua da due sicari che finsero di chiedergli una informazione e gli spararono a bruciapelo; il movente è stato l'intenzione di punirlo per una relazione che aveva avuto con una 15enne che poi si era suicidata. L'uomo era stato condannato a 11 anni e 6 mesi per violenza sessuale su due minorenni, tra cui quella che si era uccisa. Il comandante del nucleo operativo del Reparto operativo dei carabinieri di Benevento, il tenente colonnello Angelo Zerella, ha ricostruito la notte dell'omicidio e le successive indagini testimoniando durante il processo in corte d'Assise d'appello.

L'omicidio avvenne il 19 luglio 2018, sul banco degli imputati ci sono Giuseppe Massaro, 57 anni, di Sant'Agata de' Goti, e Generoso Nasta, 32 anni, di San Felice a Cancello; sono accusati di omicidio volontario premeditato, avrebbero ucciso Matarazzo su commissione anche se non è stato mai possibile provare un collegamento diretto tra i due e il mandante dell'agguato. Secondo la ricostruzione i due lo avrebbero ucciso a pochi passi dalla sua abitazione, dopo averlo avvicinato con la scusa di avere bisogno di indicazioni, davanti agli occhi della madre che era sulla porta di casa; Matarazzo aveva finito di scontare la condanna per abusi sessuali da circa un mese.

L'indagine si è basata prevalentemente sugli spostamenti degli indagati attraverso le rilevazioni gps. La Fiat Croma di Massaro risulta presente nei pressi del luogo del delitto in quella notte. Tra le prove contro i due, una pistola 357 magnum di Massaro che era stata ritirata dai carabinieri per incongruenze sul numero di matricola: la perizia balistica ha stabilito che l'arma ha esploso 5 colpi ed è compatibile con quella usata per uccidere il 45enne.

Durante l'udienza di oggi il pm Francesco Sansobrino ha chiesto la trascrizione di una intercettazione da cui si evincerebbe che l'omicidio sarebbe stato eseguito su commissione: in una conversazione, registrata il 28 dicembre 2018, giorno in cui Nasta fu arrestato per omicidio, un suo amico e la compagna di quest'ultimo parlano di una somma di denaro che Nasta avrebbe ottenuto. La prossima udienza ci sarà il 16 luglio, quando saranno ricostruiti gli spostamenti delle auto individuate col gps.

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