Due operai morti a Pianura, i lavori nella villetta erano abusivi
C'è una indagine per abusivismo edilizio che coinvolge anche il proprietario della villetta alla periferia Ovest di Napoli, a Pianura, tra via Caianiello e via Archimede, nella zona di Masseria Grande, dove ieri, 1 giugno, due operai sono morti, inghiottiti dal pietrisco e dalla terra franati mentre operavano uno sbancamento. Ciro Perrucci, 61 anni, operaio che arrotondava con lavoretti di muratura; con lui un ventenne nordafricano rimasto ad oggi senza nome: in tutto erano in quattro, due italiani e due stranieri. La Procura di Napoli ha appurato che i lavori, disposti dal proprietario della villetta, un assicuratore, così si sono presentati ai carabinieri accorsi al momento del cedimento del terrapieno, non erano a norma, cosa che peraltro si può desumere anche da come non era recintato il luogo e non contrassegnato a norma di legge. Sulla vicenda indaga coi carabinieri anche il Nucleo Antiabusivismo della Polizia Municipale.
A Pianura gli abusi edilizi d'estate sono più frequenti delle zanzare: un territorio mangiucchiato da ville e villette, da garage e piazzali sorti in spregio ad ogni norma di tutela edilizia, squadre di operai specializzati a realizzare nottetempo e rapidamente i pilastri e le piattaforme di cemento armato sulle quali far rapidamente sorgere case e casarelle, spuntate come funghi senza alcun piano regolatore, violentando anche l'assetto idrogeologico.
I corpi dei due poveri operai morti saranno sottoposti ad autopsia disposta dal magistrato di turno; i funerali non sono stati ancora fissati. E ora si cerca di sapere, attraverso le deposizioni dei suoi compagni di lavoro, chi fosse l'operaio immigrato senza nome.