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Picchia la moglie malata di tumore anche durante cure oncologiche e le stacca i drenaggi

Un pregiudicato di 38 anni è stato arrestato a Caserta per lesioni e stalking alla ex moglie: è emerso che le vessazioni duravano da oltre 10 anni, da quando si era sposati, e l’aveva picchiata ripetutamente anche mentre lei si sottoponeva alle cure oncologiche perché malata di tumore. L’uomo è stato rinchiuso in carcere.
A cura di Nico Falco
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Non l'aveva risparmiata nemmeno quando, malata di tumore e in condizioni di salute precarie, era sotto terapia oncologica: l'aveva picchiata ed era arrivato persino a staccarle i drenaggi. Era stato il culmine di una storia di violenza che durava da più di dieci anni, e che non si era fermata nemmeno mentre la donna si stava curando. L'epilogo, dopo la separazione, è arrivato oggi, con l'arresto: gli uomini della Squadra Mobile di Caserta hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere per maltrattamenti in famiglia, stalking e lesioni, continuati ed aggravati.

A finire in manette è R. A., pregiudicato di 38 anni. L'uomo, hanno ricostruito gli agenti, in più occasioni aveva aggredito la moglie e maltrattato il figlio. Le vessazioni erano cominciate subito dopo il matrimonio, poco più di 10 anni fa, ed erano andate avanti in un continuo crescendo. L'ultimo episodio, quello che aveva portato la donna a chiedere la separazione, risale al febbraio 2018. All'epoca lei, paziente oncologico, si stava sottoponendo alle cure mediche. Neanche il suo stato di salute compromesso aveva placato il marito, che l'aveva picchiata anche durante la degenza; l'aveva ripetutamente colpita ed era arrivato a strapparle i drenaggi. Il tutto, a quanto pare, per motivi di gelosia.

Dopo quella aggressione la moglie aveva avviato le pratiche per la separazione. Il marito non si era arreso e aveva cominciato a perseguitarla con minacce, telefonate continue, altre aggressioni e pedinamenti. Fino a quando non si è trovato faccia a faccia con i poliziotti, che dopo avergli notificato il provvedimento lo hanno trasportato in carcere.

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