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Pineta Grande, indagati consiglieri e l’ex sindaco Russo: ‘Asservito a Vincenzo Schiavone’

L’imprenditore Vincenzo Schiavone, patron della clinica Pineta Grande di Castel Volturno, aveva asservito a sé l’ex sindaco e i consiglieri comunali in modo da ottenere le delibere illegittime per l’ampliamento della struttura, offrendo favori e posti di lavoro. Emerge dall’ordinanza che ha portato Schiavone ai domiciliari; nell’inchiesta oltre 40 indagati.
A cura di Nico Falco
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Vincenzo Schiavone
Vincenzo Schiavone

Vincenzo Schiavone, imprenditore della Sanità privata da ieri agli arresti domiciliari, sosterrà martedì 28 gennaio l'interrogatorio di garanzia. Il patron della clinica Pineta Grande di Castel Volturno (Caserta) e proprietario di diverse cliniche private in Campania è accusato di avere elargito favori a funzionari pubblici, come assunzioni per i loro parenti, in cambio della concessione di autorizzazioni illegittime con le quali ha avviato lavori di ampliamento per la struttura sanitaria. L'arresto era scattato ieri, su disposizione della Procura di Santa Maria Capua Vetere, per i reati di corruzione ed illeciti edilizi; nei prossimi giorni il legale dell'imprenditore, Giuseppe Stellato, presenterà ricorso al Riesame per chiedere l'annullamento dell'ordinanza.

Indagati l'ex sindaco e i consiglieri di Castel Volturno

Nell'inchiesta sono indagate più di 40 persone, tra cui anche Dimitri Russo, sindaco di Castel Volturno dal 2014 al 2019, e gli assessori e i consiglieri comunali in carica durante quel mandato, oltre a funzionari e dipendenti comunali; per tutti l'accusa è di essersi piegati agli interessi di Schiavone, avviando, in cambio di favori, l'iter che ha portato alle due delibere del Consiglio comunale che tra il 2014 e il 2015 hanno autorizzato l'ampliamento di Pineta Grande. Delibere che, viene rilevato nell'ordinanza, sono state emesse "in assenza di verifica di compatibilità con il fabbisogno sanitario regionale, mancando allora il piano regionale ospedaliero, in assenza di valutazione ambientale strategica e di adeguata e idonea progettazione e verifica preliminare di fattibilità".

Dimitri Russo "asservito" a Vincenzo Schiavone

Quando, nel 2018, una clinica concorrente si rivolse a Dimitri Russo chiedendo di annullare i permessi di costruzione concessi a Pineta Grande, il sindaco subito avvisò Vincenzo Schiavone e gli fece avere l'atto. Il particolare emerge dall'ordinanza di custodia, firmata dal gip Alessandra Grammatica, e testimonierebbe, secondo la magistratura, l'asservimento all'imprenditore. Il Primo Cittadino, che sarebbe stato interessato a far aprire una farmacia comunale nella clinica, avrebbe fatto assumere da Schiavone persone a lui vicine. Altri elementi arrivano dall'intercettazione della telefonata tra altri due indagati, che parlano proprio del rapporto tra Russo e Schiavone: "Dimitri non aveva neanche la cravatta – dicono – Schiavone la comperò, gliela mise e poi… gli diede cinque minuti di svago, poi gli disse, stai un poco zitto, fai parlare me".

Il problema dei locali per l'ampliamento di Pineta Grande

Altre agevolazioni sarebbero arrivate grazie a Carmine Noviello, responsabile dell'Ufficio Tecnico del Comune di Castel Volturno, arrestato nel 2019 ed attualmente processato: sarebbe intervenuto per superare il problema di alcuni locali che Schiavone aveva comprato per ampliare la clinica e per i quali non era possibile ottenere la sanatoria edilizia perché mancava la doppia conformità richiesta dalla legge. Il vecchio proprietario li aveva indicati come garage e Noviello, ricostruisce la magistratura, invece di demolirli aveva suggerito a Domenico Romano (geometra e collaboratore di Schiavone, raggiunto ieri da divieto di dimora) di farli risultare come pertinenza della clinica privata.

Con questo sistema la pratica era arrivata sul tavolo della Sovrintendenza dei Beni Archeologici e Paesaggistici di Caserta, dove i due avevano un buon aggancio: il funzionario Giuseppe Schiavone, per il quale ieri è stata disposta la sospensione per un anno dai pubblici uffici. Lo scoglio del sovrintendente era però insuperabile, e così il funzionario aveva consigliato di indicare i locali come deposito di gruppi elettrogeni. Romano a quel punto era tornato da Noviello in Comune e, senza sapere di essere ripresi dalle telecamere degli investigatori, i due avevano modificato la richiesta di sanatoria presentata dal vecchio proprietario in modo che apparisse come presentata dalla Clinica Pineta Grande. Tra gli indagati c'è anche Salvatore Buonomo, ex dirigente della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Caserta e Benevento, trasferito l'anno scorso a Potenza; è accusato di abuso d'ufficio, falso in atto pubblico e distruzione o deturpamento di bellezze naturali.

Posti di lavoro in cambio di favori per la clinica Pineta Grande

Tra gli assunti nelle cliniche di proprietà di Schiavone la magistratura ha individuato persone vicine a diversi funzionari pubblici, tra cui il dirigente Antonio Postiglione, responsabile della Direzione Generale per la Tutela della salute e il Coordinamento del Sistema sanitario regionale, Antonio Podda, funzionario della giunta regionale, e Arturo Romano, consigliere delegato per i rapporti con il sistema sanitario regionale. Per gli inquirenti quelle assunzioni erano il favore concesso per ringraziare delle agevolazioni illegittime nella pratica per ottenere le concessioni per l'ampliamento di Pineta Grande.

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