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E sulle scale del Vomero si legge la poesia di Salvatore Di Giacomo

I versi di “Palomma ‘e notte” sono apparsi sui gradini della scalinata di piazza Fuga, nel quartiere collinare di Napoli. A “scrivere” sulle scale della storica piazza i volontari della libreria ad azionariato popolare “Io ci sto”.
A cura di Angela Marino
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"Tiene mente ‘sta palomma, Comme' ggira, comme' avota". È l'incipit di una delle più belle poesie in napoletano del drammaturgo partenopeo Salvatore di Giacomo, Palomma ‘e notte, scomposta verso a verso su i gradini della scalinata di piazza Fuga, nel quartiere Vomero di Napoli. Il testo è visibile  guardando dai piedi della scala verso la sommità.

Si tratta di un'iniziativa della Libreria ad azionariato Io ci sto, nata dalla volontà di cittadini e residenti del quartiere per promuovere la cultura e come risposta alla chiusura, in tempi di crisi, di alcune delle librerie storiche di Napoli."Comme torna ‘n'ata vota. ‘sta ceroggena a tentà! Palummè, chist'è ‘nu lume, nun è rosa o giesummino, e tu a fforza ccà vvicino te vuò mettere a vulà". Continua così il testo del grande poeta napoletano in cui il moto della "palommella", una farfalla, intorno alla fiamma è metafora della sua travagliata storia d'amore con Elisa Avigliano. Nella foga di scacciare la falena il poeta si scotta così come si brucia nel tentativo di allontanare la donna amata.

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