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Poliziotto morto a Napoli, i colleghi a sirene spiegate sotto casa di Pasquale Apicella

I colleghi di Lino Apicella, ucciso a Napoli la notte del 27 aprile, hanno commemorato l’agente porgendogli il saluto militare davanti alla sua abitazione; dai balconi hanno risposto con un lungo applauso. Poliziotto, ma soprattutto padre: nel video, condiviso dai parenti, si sente il figlio del 37enne che all’arrivo delle volanti chiede: “Dove sta babbo?”.
A cura di Nico Falco
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"Dove sta babbo?". Affacciato al balcone, in braccio alla zia, il figlio di Pasquale Apicella guarda il viale davanti casa. È arrivata la prima volante della Polizia di Stato, subito dopo eccone altre. E per quel bambino di 6 anni quelle automobili, quei lampeggianti, quelle divise, significano solo una cosa: papà sta tornando a casa. Non l'agente scelto Apicella del commissariato di Secondigliano, ma quel Lino che una volta dismessa la divisa tornava ad essere quel babbo sorridente con la fissazione dei tatuaggi e col cuore diviso tra la moglie e i due figli, l'ultima nata appena tre mesi fa.

L'agente scelto Apicella, 37 anni, è morto la notte del 27 aprile, durante un inseguimento. Stava arrivando col collega Salvatore Colucci in supporto ai poliziotti del commissariato San Carlo Arena per bloccare una banda di ladri che avevano appena tentato un furto nella Credit Agricole di via Abate Minichini. I criminali avevano speronato la prima volta ed erano fuggiti contromano, a luci spente e a oltre cento chilometri all'ora lungo via Calata Capodichino. Hanno centrato la pantera guidata da Apicella, il poliziotto è morto sul colpo. Due dei criminali sono stati arrestati nell'immediato: sono accusati di omicidio volontario; altri due, fermati poco dopo, sono stati sottoposti a fermo. I colleghi hanno anche organizzato una colletta per raccogliere donazioni destinate alla vedova.

Il video del saluto sotto casa lo hanno girato e condiviso su Facebook i parenti, riprende il saluto dei colleghi delle volanti. Sul balcone ci sono anche la moglie e il figlio, l'altra bimba è in casa. Gli agenti arrivano sotto casa, il bimbo scruta tra le automobili aspettando di vedere uscire il papà da una di quelle automobili. "Babbo non c'è – gli risponde la zia – babbo non c'è più, sono venuti a salutare a casa di papà, hai visto? Sono venuti a salutare a papà".
Mentre si forma la fila di volanti coi lampeggianti accesi, in sottofondo comincia il pianto della moglie di Lino. I poliziotti si schierano in piedi, dai balconi arriva un lungo applauso. E, mentre i poliziotti fanno il saluto militare, e partono le sirene, il pianto diventa grida di disperazione.

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