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Ponticelli, la rampa di via Argine chiusa da 15 anni: il Comune riapre il dossier

Il viadotto che collega via Argine all’autostrada Napoli-Salerno A3, chiuso dopo il ribaltamento di alcuni tir diretti al Porto, non è mai stato ristrutturato. La riapertura consentirebbe ai cittadini dell’area orientale e dei paesi vesuviani di arrivare direttamente al centro di Napoli. In zona si trovano anche diversi centri commerciali.
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A cura di Pierluigi Frattasi
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Il Comune riapre il dossier sulla rampa autostradale di via Argine che dà accesso alla Napoli-Salerno. Chiusa da 15 anni dopo il ribaltamento di alcuni tir, la rampa è rimasta in attesa di lavori di restyling, che però non sono mai partiti. La riapertura del viadotto, che si trova sulle vie di fuga della zona rossa vesuviana, darebbe la possibilità a chi proviene dall'autostrada e dai paesi vesuviani di poter entrare direttamente in centro a Napoli, senza dover imboccare via Galileo Ferraris e passare per l'ex Manifattura Tabacchi, evitando di congestionare il traffico cittadino. Un'esigenza sempre più sentita dagli abitanti dell'area orientale, già alle prese con i lavori biblici su via Marina. In zona si trovano anche grandi centri commerciali, come l'Auchan. Le commissioni Viabilità e Grandi Opere della VI Municipalità hanno realizzato un report sulla rampa inviato in Comune. Un documento proposto dal consigliere municipale Antonio Di Costanzo, approvato nella riunione di venerdì, è stato inoltrato all'assessorato alle Opere Pubbliche e alla commissione consiliare Infrastrutture, presieduta da Nino Simeone.

Il dossier: “Rampa chiusa da 15 anni, lavori mai fatti”

“La rampa autostradale di via Argine di accesso alla Na-Sa A/3, all'altezza del condominio De Lieto – è scritto nell'istruttoria delle commissioni congiunte Viabilità e Grandi Opere, presiedute rispettivamente da Giovanni Riccardi e Angelo Esposito – è chiusa ormai da circa 15 anni, a seguito di un ribaltamento di un tir. Successivamente all'incidente furono fatti numerosi sopralluoghi tra gli uffici della viabilità e la società Autostrade Meridionali spa, e si era convenuto che la società Autostrade, in quanto di sua competenza, dovesse effettuare degli interventi di messa in sicurezza della rampa, con l'installazione di un dissuasore all'ingresso per impedire il transito dei mezzi pesanti e l'insonorizzazione della rampa in modo da non recare disagi acustici al vicino condominio di palazzo De Lieto”.

“A tutt'oggi – prosegue il report – si è ancora in attesa di questi interventi da parte della società Autostrade che consentirebbero di riaprire questo importante innesto in modo da permettere a migliaia di residenti della zona orientale e dei comuni limitrofi di raggiungere in pochi minuti il centro della città, decongestionando così le arterie interne per il notevole flusso veicolare proveniente da via Argine dove peraltro sono presenti molte attività di tipo industriale e commerciale che a causa della persistente chiusura della rampa stanno subendo da anni grossi disagi sotto il profilo economico. E non ultimo anche perché essendo l'area orientale inserita di recente dalla Protezione Civile nella cosiddetta Zona Rossa la riapertura della rampa sarebbe un'importante valvola di sfogo in caso di una imminente evacuazione”.

La polemica: “Quei lavori vanno fatti subito”

“La rampa di via Argine – racconta il consigliere locale Antonio Di Costanzo andrebbe rifatta subito. Sono troppi anni che i cittadini aspettano l'intervento. Tanti anni fa, la rampa fu chiusa a causa di un incidente di un tir diretto al Porto che si ribaltò e precipitò all'interno del parcheggio sottostante. La rampa fu chiusa e messa in sicurezza. Dopo la riapertura, però, un altro tir si ribaltò, sfondando il guard rail e la rampa fu chiusa definitivamente. Questa situazione ha finito col congestionare tutto il traffico dell'area orientale. Due anni fa abbiamo fatto un incontro con Autostrade, a seguito del quale si impegnarono ad effettuare lavori, come l'apposizione di barriere e di dissuasori, per riaprire la rampa, pur impedendo il passaggio di mezzi pesanti. Ma la procedura si è arenata. Chiediamo all'amministrazione comunale di intervenire per sbloccarla”.

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