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Portici, fuggiti dalla Nigeria e oggi sposi in Italia: la bella storia di Power e Peace

Due giovani nigeriani, arrivati dopo una pericola traversata nel 2016 in Italia ed ospiti degli Sprar locali, si sono sposati oggi nel Municipio di Portici. Ha officiato la cerimonia il sindaco Vincenzo Cuomo (Partito Democratico). I due, che hanno già due figlie, si sono detti “grati all’Italia che ci ha dato questa possibilità”.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Una splendida storia d'amore quella che arriva da Portici, comune del Vesuviano alle porte di Napoli: due migranti accolti nei centri Sprar locali, gestiti da Arci Mediterraneo, sono infatti convolati a nozze nel Municipio di Portici, davanti al sindaco Vincenzo Cuomo (Partito Democratico) che ha officiato la cerimonia. Lui ventisei anni, lavora come magazziniere un un'attività commerciale che si trova tra Portici e Napoli, ed assieme a lei, ventiquattro anni, sono arrivati in Italia con una pericolosissima traversata in mare nel 2016, partiti dalla Nigeria, loro paese d'origine. Attualmente, entrambi godono del diritto di soggiorno per protezione umanitaria, e risiedono nella zona di Bellavista, nelle strutture Arci Mediterraneo.

Scampati dunque dai campi di prigionia del Nord Africa ed alla sempre pericolosa traversate in mare, i due si sono sposati quest'oggi, nonostante la loro difficile situazione. La coppia ha già due bambine, e vive al momento in una situazione di forte precarietà: ma ciò nonostante, hanno voluto suggellare il loro amore anche in forma ufficiale, sposandosi così in comune a Portici. A fare da cerimoniere per le nozze è stato il sindaco Vincenzo Cuomo, mentre la testimone è stata una loro giovane amica italiana di vent'anni. Presenti alla cerimonia anche gli altri migranti dei centri d'accoglienza, assieme ad operatori, rappresentati di associazioni, istituzioni locali e i vicini di casa. "Siamo grati all'Italia", hanno spiegato i due freschi sposi, "che ci ha dato questa possibilità. Non è sempre è facile, ma stiamo conoscendo tanti amici, che oggi festeggiano con noi", hanno spiegato a margine della cerimonia. "Aprire la casa comunale a dei cittadini di un paese straniero che scelgono di sposarsi è un modo concreto di integrarli ed includerli in un tessuto sociale nel quale non si sentano respinti o peggio discriminati", ha invece spiegato il sindaco Cuomo a margine della cerimonia.

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