39 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito
Opinioni

Arrivare al molo Beverello è una tortura: salto ad ostacoli con gli ambulanti

Il porto di Napoli è uno dei punti di arrivo e partenza più degradati di tutta la città. In particolare l’accesso al Molo Beverello, il luogo da cui partono gli aliscafi per le Isole del Golfo e per la Costiera è penalizzato da un accesso caotico, dalla presenza di venditori abusivi e dall’assenza di servizi all’altezza del traffico che lo attraversa ogni giorno, soprattutto d’estate.
39 CONDIVISIONI
Il molo Beverello al porto di Napoli
Il molo Beverello al porto di Napoli

Premessa fondamentale: il problema non sono (soltanto) gli ambulanti. È importante dirlo, altrimenti la passeggiata sotto un sole cocente di luglio, verso mezzogiorno (orario di partenza degli aliscafi) al molo Beverello sembra soltanto una lamentela nei confronti di chi stende una pezza a terra, espone la sua mercanzia – per lo più borse contraffatte – e cerca di portare a casa la giornata, seppur nella piena illegalità. Il problema è il sistema di accesso al porto della terza città d'Italia, lo stesso porto che periodicamente snocciola numeri su quanto sia trafficato e frequentato ma nulla dice in merito all'incapacità di garantire un corretto accesso ai croceristi che escono a centinaia dalle grosse navi attraccate per poche ore o alle centinaia di persone che affollano aliscafi, e catamarani. Ci sono i lavori in corso, questo è vero: e quando mai è stato vero il contrario? Sono vent'anni e più che al Porto di Napoli, lato molo Beverello, ci sono i lavori. Una volta è il piazzale d'accesso, una volta è la stazione marittima, una volta sono gli attracchi, un'altra è il lato attesa aliscafi, poi ci sono i lavori – infiniti e chissà perché nessuno lo dice mai, che sono infiniti, caso forse unico al mondo – della metropolitana di Napoli . Fu Antonio Bassolino da sindaco a sancire l'abbattimento del muro di cinta dello scalo, ma al suo posto sono comparsi i lavori che rappresentano egualmente un muro per gli utenti dello scalo marittimo partenopeo.

Facciamo una breve disamina di cosa si trova a dover fare il turista che arrivi dalla stazione di piazza Garibaldi, prenda la metro e scenda alla fermata Municipio. Esce (le uscite sono molteplici, non è indicato chiaramente quale sia la più vicina al porto perché è tutto in fieri, in allestimento cronico perpetuo. Si esce, si percorre la stradina che costeggia il teatro Mercadante, affollata pure da ambulanti e da scooter in sosta. Si arriva dinanzi via Marina, si percorre – sotto il sole, non c'è riparo e spesso chi viaggia ha bagagli – la strada per passare da un cantiere all'altro e arrivare al semaforo. Tutto cambierà, dicono, quando ci sarà la stazione completa. Già. Ma nel frattempo sono passati quasi dieci anni così. È accettabile ritenere che nel corso di un decennio una soluzione più dignitosa sarebbe stata alla portata dei seppur non brillantissimi tecnici del Comune di Napoli guidato fin dal 2011 da Luigi de Magistris? Circumnavigare il cantiere dall'esterno è la soluzione più veloce (cosa che fa solo chi conosce l'inghippo). Per lo più si entra nel porto e ci si trova alle prese con un ambulante ogni 3 metri a rallentare il percorso (sempre sotto il sole ma si sa, è marchio di fabbrica). Una volta giunti, arrancando, davanti alle biglietterie, caos incontrollato e una situazione che si mostra uguale a quella di decenni fa. Tutti hanno fatto passi in avanti tranne il Porto di Napoli, rimasto un approdo-cantiere, pessimo in accessibilità per disabili, brutto per estetica, assolutamente non funzionale. Eppure l'idea di andare nelle Isole Isole del Golfo, ovvero Capri, Ischia, Procida o in Costiera Amalfitana e Sorrentina piace così tanto che si sopporta anche questo. Si lamentano perfino i tassisti che vorrebbero accessi più dignitosi e attese meno caotiche ma che in realtà nella ‘corsa al turista' che si scatena ogni qual volta approda una nave, contribuiscono non poco al caos. I vigili urbani non sono compresi nel discorso perché non sono pervenuti, nella gestione dell'area.

Uscire è, se possibile, ancora peggio. O si percorre a ritroso la stessa strada oppure si ingaggia la battaglia con la lunga, puzzolente (di urina e di legno trattato ed esposto al sole) passerella che costeggia un lato del Maschio Angioino e arriva fino a Parco Castello, dove ci sono a sostare – e a ingombrare il traffico, chissà in cambio di quale scarso pagamento, i City Sightseeing Napoli, i bus rossi a due piani che fanno servizio turistico. Anche questo percorso pedonale è intasato dagli ambulanti che hanno in mostra le loro Gucci, Prada, Louis Vuitton false. Ogni tanto i vigili urbani in questo caso intervengono (si percepisce anche dal nostro video) e cercano di allontanarli. Il tempo di farlo e poi quando si allontanano torna tutto uguale. Benvenuti a Napoli.

39 CONDIVISIONI
Immagine
Giornalista professionista, capo cronaca Napoli a Fanpage.it. Insegna Etica e deontologia del giornalismo alla LUMSA. Ha una newsletter dal titolo "Saluti da Napoli". È co-autore dei libri "Il Casalese" (Edizioni Cento Autori, 2011); "Novantadue" (Castelvecchi, 2012); "Le mani nella città" e "L'Invisibile" (Round Robin, 2013-2014). Ha vinto il Premio giornalistico Giancarlo Siani nel 2007 e i premi Paolo Giuntella e Marcello Torre nel 2012.
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views