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Pozzuoli, dopo il caso Carla Caiazzo va in scena un’altra aggressione a una donna incinta

A una settimana dal tentato omicidio di Carla Caiazzo, la 38enne incinta di 8 mesi, cui l’ex compagno ha dato fuoco, un uomo di 41anni è stato arrestato per aver aggredito la moglie incinta. L’uomo è accusato di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali.
A cura di Angela Marino
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A una settimana dal tentato omicidio di Carla Caiazzo, la 38enne incinta di 8 mesi, cui l'ex compagno ha dato fuoco riducendola in condizioni gravissime, una nuova aggressione ai danni di una donna incinta va in scena nel comune di Pozzuoli, alle porte di Napoli. Ad allertare le forze dell'ordine sono stati i vicini della coppia, con una chiamata al 112 che segnalava un’aggressione in corso. Sul posto sono giunti immediatamente i carabinieri della stazione e del nucleo radiomobile di Pozzuoli. All'esterno dell'abitazione i militari hanno fatto in tempo a bloccare l’aggressore che si stava allontanando di corsa.

 È allarme violenza sulle donne

L'uomo ha opposto resistenza ai carabinieri, minacciando e poi scagliandosi contro di loro con un coltello da cucina. I militari sono riusciti comunque a disarmarlo e immobilizzato. Il marito violento è S.R., 41enne originario di Pozzuoli, già noto alle forze dell’ordine. L'uomo è accusato ora di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali, resistenza, violenza e minaccia a pubblico ufficiale. “La nuova aggressione ai danni di una donna incinta da parte del marito conferma la necessità di azioni forti per contrastare la violenza contro le donne e, per dare un segnale, ci costituiremo parte civile contro chi commette atti del genere”. Ad annunciarlo il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, e il capogruppo nel Consiglio comunale di Pozzuoli per il Sole che ride, Paolo Tozzi, annunciando la costituzione nei processi contro il quarantunenne arrestato e contro il compagno di Carla Caiazzo.“La costituzione come parte civile dei Verdi è solo un primo passo” hanno concluso Borrelli e Tozzi per i quali “sarebbe auspicabile una presa di posizione simile anche da parte di tutte le Istituzioni, a cominciare dai Comuni nei quali si verificano episodi del genere”.

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