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Prete arrestato per pedofilia, don Michele Mottola confessa: “Tutto vero, sono colpevole”

Don Michele Mottola, il parroco arrestato per pedofilia, ha sostanzialmente ammesso le proprie colpe al gip Santoro durante l’interrogatorio di oggi, nel carcere di Secondigliano. Il prete, già sospeso dal servizio da maggio, si è detto pentito e si è affidato “alla giustizia divina e terrena”. Il suo legale ha chiesto la misura dei domiciliari.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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don Michele Mottola
don Michele Mottola

Don Michele Mottola, il parroco arrestato per abusi sessuali su una bambina di undici anni, ha sostanzialmente confermato al gip Santoro che sta seguendo il caso la propria colpevolezza. Il parroco di Trentola Ducenta era stato arrestato la scorsa settimana, e si trova attualmente nel carcere di Secondigliano. Il prete è stato interrogato dal gip all'interno della struttura penitenziaria, spiegando di affidarsi "alla giustizia divina e terrena". Don Mottola ha anche chiesto scusa alla famiglia della bambina, aggiungendo anche di sperare in un loro perdono. Il legale di don Mottola, Antimo D'Alterio, ha quindi richiesto per lui, durante l'interrogatorio, che gli venga assegnato il regime cautelare degli arresti domiciliari, visto che non sussisterebbero ulteriori elementi per la detenzione carceraria.

Nelle scorse ore, il parroco era stato anche sospeso dall'Ordine dei Giornalisti, che ha aperto anche un fascicolo al Consiglio di Disciplina: don Michele Mottola era infatti iscritto nell'Albo dei Pubblicisti dell'Ordine della Campania. Già a maggio del 2019 era stato sospeso dal servizio ecclesiastico: il suo caso era stato segnalato da alcuni fedeli alla Diocesi di Aversa, tra cui la madre della ragazzina che sarebbe stata la vittima degli abusi. L'8 novembre scorso, invece, erano scattate per lui le manette, visti i gravi indizi di colpevolezza a sua carico: quest'oggi, con la confessione presentata al giudice per le indagini preliminari, la vicenda inizia dunque a delinearsi nella sua interezza. Del suo caso si erano occupate anche alcune trasmissioni televisive nell'ultimo periodo.

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