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Producevano documenti falsi per i clandestini: arrestati due egiziani a Napoli

Gli uomini della Digos di Napoli hanno arrestato due cittadini egiziani, residenti nel capoluogo campano e accusati di far parte di una associazione finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina mediante la fabbricazione di documenti falsi. Uno di loro è stato portato in carcere, mentre l’altro è stato sottoposto agli arresti domiciliari.
A cura di Valerio Papadia
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[Foto di repertorio]
[Foto di repertorio]

Questa mattina, gli uomini della Digos di Napoli, al termine di una indagine condotta dalla Direzione distrettuale antimafia, su richiesta del gip del Tribunale partenopeo hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare (una in carcere e l'altra agli arresti domiciliari) nei confronti di due cittadini egiziani residenti nel capoluogo campano. Le indagini hanno rivelato che i due arrestati facevano parte di un'associazione a delinquere (della quale facevano parte anche altre persone, per le quali però non sono state prese misure cautelari) finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina mediante la produzione di documenti falsi, validi per l'espatrio.

L'organizzazione aiutava i clandestini anche nei viaggi

L'attività investigativa ha permesso di scoprire il modus operandi dell'organizzazione criminale. Oltre a fornire i documenti falsi ai clandestini, i criminali offrivano non soltanto un supporto allo svolgimento della pratiche necessarie per regolarizzare – in maniera illecita, essendo in possesso di documenti contraffatti – la posizione amministrativa dei soggetti sul nostro territorio, ma in alcuni casi provvedevano anche ad organizzare il viaggio dei clandestini da uno Stato all'altro attraverso la prenotazione di strutture alberghiere e mezzi di trasporto.

A Napoli anche documenti falsi per i terroristi

Qualche settimana fa, un'altra operazione della Digos aveva rivelato l'esistenza, a Napoli, di una centrale del falso nella quale si producevano documenti contraffatti anche per i terroristi. La stamperia clandestina, gestita da quattro fratelli, si trovava al centro della città e forniva documenti ai terroristi in transito nel nostro Paese per aiutarli nella fuga. Tra gli indagati anche chi avrebbe aiutato Anis Amrì, l'attentatore dei mercatini di Natale a Berlino nel 2016.

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