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Prof accoltellata, lo studente: “Pronto a pagare, volevo solo farle un graffio”

Il giovane, che si trova al Centro di Accoglienza per i Minori dei Colli Aminei, in stato di fermo per lesioni aggravate e porto illegale di oggetti atti ad offendere, ha provato a difendersi: “Se devo pagare, pago. Ormai quel che è fatto è fatto. Ma volevo farle solo un graffio”
A cura di Giuseppe Cozzolino
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[Foto Giancarlo Palombi/Facebook]
[Foto Giancarlo Palombi/Facebook]

Pronto a pagare. Questo, in estrema sintesi, il pensiero di Rosario, il diciassettenne di Acerra fermato ieri dopo aver colpito con una coltellata al volto la propria insegnante all'Istituto Ettore Majorana di Santa Maria a Vico, nel casertano. E che ora si trova al Centro di Accoglienza per i Minori dei Colli Aminei, in stato di fermo per lesioni aggravate e porto illegale di oggetti atti ad offendere.

Ieri c'era stato l'interrogatorio, dopo che i carabinieri lo avevano ritrovato in un bar, dove era scappato. Alla vista dei militari si è arreso subito, senza opporre resistenza. Lo hanno portato in caserma dove ha ammesso le sue responsabilità, seppur cercando di mitigare in qualche modo le sue colpe. "Ormai l'ho fatto, quindi se devo pagare pago", avrebbe detto agli inquirenti, "Ma le volevo fare solo un graffio".

Parole che seguono quelle del padre di Rosario, che ieri aveva parlato della vicenda del figlio come una "stupidaggine" e "sciocchezza", quasi come se il giovane si fosse limitato a rispondere male alla docente. Ed invece la donna è finita in ospedale, con uno sfregio al volto, diversi punti di sutura ed una prognosi di quindici giorni. Lui, Rosario, solo ora sembra rendersi conto di cosa ha fatto davvero.

Diciassette anni, frequenta la quarta superiore dell'Istituto Ettore Majorana, intitolato allo storico fisico napoletano scomparso nel nulla a 31 anni nel 1938. Il suo sogno è quello di diventare il meccanico, forse prendendo spunto dal padre che dal 1995 vende automobili usate. Studente medio, condotta normale. Fino a ieri, quando ha estratto un coltello ed ha ferito la sua docente durante un diverbio. Il suo racconto è lineare, ma qualcosa non sembra ancora convincere gli inquirenti, come il fatto che il coltello che aveva con sé lo avrebbe trovato per caso fuori scuola.

Pochi i dubbi sulla dinamica: il litigio sarebbe nato per un'interrogazione "non gradita" al ragazzo. "Non avevo studiato e non volevo farmi interrogare", ha spiegato. Poi, il gesto folle: "Mi voleva mettere una nota, ho perso la testa". Quindi, il coltello estratto davanti ai compagni ed il ferimento della docente al volto. Alla base, forse, anche una situazione particolare a casa: la nonna, alla quale sarebbe legatissimo, si trova in ospedale in gravi condizioni da quasi un mese. Una situazione che potrebbe aver contribuito allo stato d'ansia del giovane, che comunque non giustifica il gravissimo gesto compiuto in aula,.

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