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Pubblica un post su Facebook, ma è detenuto nel carcere minorile

La vicenda nel carcere minorile di Airola, nella provincia di Benevento. Grazie al post, la Polizia Penitenziaria ha sequestrato un telefono cellulare che era entrato illegalmente, in uso ad un ragazzo detenuto nella struttura carceraria.
A cura di Valerio Papadia
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Un episodio grave, come denuncia il Sappe, il sindacato autonomo della Polizia Penitenziaria, è avvenuto nel carcere minorile di Airola, nella provincia di Benevento. Un ragazzo, detenuto nella struttura carceraria, ha postato sulla sua pagina Facebook un messaggio, grazie al quale gli agenti della Penitenziaria hanno potuto accertare che possedeva un telefono cellulare fatto entrare in maniera del tutto illegale all'interno del carcere. Il dispositivo è stato prontamente sequestrato mentre sono state avviate le indagini per scoprire come questo sia stato introdotto nel carcere minorile.

A denunciare l'accaduto, come detto, è il Sappe. Donato Capece, segretario generale del sindacato, spiega: "L'uomo, G.F., è detenuto nel carcere minorile, ma questo non gli impediva di scrivere messaggi sul proprio profilo di Facebook. La Polizia Penitenziaria ha quindi dato corso ad una perquisizione in cella che ha portato al sequestro del cellulare. Ai Dipartimenti della Giustizia minorile e dell'Amministrazione Penitenziaria chiediamo interventi concreti come la dotazione ai Reparti di Polizia Penitenziaria di adeguata strumentazione tecnologica per contrastare l'indebito uso di telefoni cellulari o altra strumentazione elettronica da parte dei detenuti nei penitenziari italiani".

Capece prosegue denunciando ancora una volta lo stato di abbandono in cui versano le carceri italiane, dovuto anche alle poche risorse, soprattutto in termini di uomini, date in dotazione alla Polizia Penitenziaria: "È da tempo che la sicurezza interna delle carceri è stata annientata da provvedimenti scellerati come la vigilanza dinamica e il regime aperto, come l'aver tolto le sentinelle della Polizia Penitenziaria di sorveglianza dalle mura di cinta delle carceri, come la mancanza di personale, servono ameno 8.000 Agenti di Polizia Penitenziaria per fronteggiare le costanti criticità, ed invece sono state autorizzate dal Governo solamente 305 nuove assunzioni, come il mancato finanziamento per i servizi anti intrusione e anti scavalcamento".

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