Pusher della camorra si contendono lo spaccio. Sugli spalti del San Paolo
Non sarebbe stata una semplice rissa tra tifosi scoppiata per l'intemperanza di qualcuno. Quella esplosa allo Stadio San Paolo tra gli spalti della Curva A , durante il match Napoli- Sampdoria, lo scorso 30 agosto. potrebbe essere una violenta contesa tra clan camorristici per il controllo degli affari. Esistono, secondo quanto accertato dalla polizia, degli spazi di manovra per i traffici dei clan dell'area del tifo. Il business è sempre lo stesso: spaccio di droga.
La rissa: i Sibillo cacciati dalla curva
È successo domenica davanti a migliaia di tifosi. Alcuni presenti in curva, ritenuti affiliati al clan Sibillo sono stati cacciati dagli spalti: "Via di qui, via dalla curva", si sentiva gridare. Secondo i primi accertamenti scattati a seguito dei tafferugli, quelli che si sono contesi lo spazio (fisico e probabilmente ideale, per i traffici) sarebbero rappresentanti di due fazioni, dei clan in lotta per l'egemonia nella zona tra forcella e il rione Sanità. Lo scontro avrebbe visto contrapporsi figure legate al clan Sequino-Esposito ai baby boss della famiglia Sibillo. Sull'episodio indagano ora Digos e Dda di Napoli, sotto il coordinamento dei procuratori aggiunti Vincenzo Piscitelli e Filippo Beatrice. Al vaglio degli inquirenti ci sono le immagini riprese dalle telecamere di sicurezza.
Camorra, calcio e spaccio di droga
Quali sono gli interessi che gli esponenti dei clan storicamente rivali nel centro storico di Napoli si contendono lontano dal loro presidio, sugli spalti dello stadio? A rimpolpare le casse dei clan c'è prima di tutto lo spaccio di hashish e cocaina prima degli incontri calcistici e tra il primo e il secondo tempo, da sempre appannaggio della malavita organizzata. Ma il tifo calcistico è un business più ampio della pura e semplice compravendita nello stadio cittadino. Con le trasferte del Napoli in altre città d'Italia e d'Europa, è possibile infiltrare nel nutrito gruppo di irriducibili tifosi azzurri che puntualmente seguono la squadra anche uomini della cosca che una volta giunti a destinazione negozieranno gli affari creando nuovi porti di scambio.
La faida al centro storico trasloca al San Paolo
Districati gli interessi e i traffici resta da capire quale grave e improrogabile rivalità dovesse essere consumata proprio tra gli spalti dello stadio dove in genere si tiene un tomo dimesso per non attirare l'attenzione delle forze dell'ordine. Se i legami delle persone coinvolte con i clan del centro verranno confermati, lo scontro potrebbe essere ricollegato direttamente a quello che si compie nei vicoli tra Forcella e la Sanità dove negli ultimi mesi è andata in scena una strage di boss ventenni. In quel fazzoletto di case nel centro storico sono è stato ucciso il 2 luglio sorso in via Oronzo Costa Emanuele Sibillo, fratello del latitante Pasquale. Un clan che in cordata con le famiglie Amirante-Brunetti-Giuliano fatica a mantenere il controllo di fronte all'ascesa dei Mazzarella-Del Prete. Su tutti tra marzo e giugno si è abbattuta una scure di arresti che ha portato all'incarcerazione di decine di uomini di punta delle famiglie.