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Quarto, chiesto l’arresto per De Robbio, Ferro e l’imprenditore Cesarano

I carabinieri di Pozzuoli hanno chiesto l’arresto in carcere dell’ex consigliere cinque stelle Giovanni De Robbio, dell’imprenditore Alfonso Cesarano e dell’ex assessore Pd di Quarto, Mario Ferro nell’ambito dell’inchiesta sulle infiltrazioni criminali nell’amministrazione flegrea.
A cura di Angela Marino
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I carabinieri di Pozzuoli hanno chiesto l’arresto in carcere dell’ex consigliere cinque stelle Giovanni De Robbio, dell’imprenditore Alfonso Cesarano e dell’ex assessore Pd di Quarto, Mario Ferro. La richiesta – come riporta Il Fatto Quotidiano –  è contenuta in una informativa indirizzata al pm della Dda di Napoli Henry John Woodcock, titolare dell'indagine sulle infiltrazioni camorristiche nel comune flegreo guidato da Rosa Capuozzo.

Le trame tra politica, camorra e imprenditoria a Quarto

Nello stesso documento è stato richiesto l'arresto di altre otto persone, tra cui figurano familiari e collaboratori di Alfonso Cesarano, imprenditore di pompe funebri coinvolto nelle indagini che scaturiscono da un'inchiesta sul racket del caro estinto. La richiesta non rappresenta un obbligo per il magistrato che al momento sta valutando gli elementi presentati dai militari a carico dei soggetti interessati dalla richiesta. L’informativa mette in evidenza il ruolo svolto dall'ex Pd Mario Ferro all'interno della vicenda del voto inquinato nelle ultime elezioni comunali che hanno portato alla vittoria dei Cinque Stelle a Quarto. Secondo quanto emerge nelle indagini, condotte con intercettazioni telefoniche, Alfonso Cesarano imprenditore ritenuto vicino al clan locale dei Polverino, avrebbe offerto il suo sostegno nella tornata elettorale prima a Mario Ferro, indicato dagli inquirenti come destinatario del voto di camorra, e dopo, con l'esclusione della lista di Ferro, al consigliere Cinque Stelle, Giovanni De Robbio. Espulso dal movimento, l'ex consigliere è accusato anche di aver fatto pressioni sul sindaco Rosa Capuozzo, la quale, coinvolta nelle indagini come parte lesa, non ha mai denunciato. Il primo cittadino, anch'ella espulsa dal M5S, sarà ascoltata in audizione il 19 gennaio in commissione Antimafia.

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