194 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

‘Radiazioni come un mese a Napoli’: l’Asl di Verona si scusa, ma il modulo è standard

L’Asl di Verona ha rimosso il modulo in cui le radiazioni di una Tac dentale venivano paragonate a quelle assorbite “vivendo un mese a Napoli” e si è scusata per quello che definisce un fraintendimento. Lo stesso modulo, però, viene spesso usato in Radiologia ed è presente anche su altri siti web in diverse città italiane: si tratta di un formato standard e non di un insulto razzista.
A cura di Nico Falco
194 CONDIVISIONI
Immagine di repertorio
Immagine di repertorio

L'Asl di Verona si è ufficialmente scusata per il modulo di consenso informato per esami radiologici ritenuto "razzista", dove la soglia di radiazioni di una Tac dentale veniva paragonata, tra gli altri esempi, a quella assorbita vivendo un mese a Napoli, il capoluogo italiano con la massima dose ambientale. L'Asl, ribadendo l'assoluta buona fede, ha deciso di rimuovere ugualmente il modulo dal proprio sito Internet "al fine di evitare ulteriori strumentalizzazioni", e si è scusata "con quanti possano essersi risentiti per l'accaduto". Ma una dicitura simile è ancora reperibile sul web: si trova in un corso di formazione sul sito dell'Ordine dei Medici di Bolzano e in altri modelli reperibili online, e in nessuno di questi viene citata Verona: segno che si tratta di un modello standard, basato su dati reali, e non il frutto di un rigurgito di razzismo.

La questione del modulo dell'Asl di Verona era stata sollevata da Gianni Simioli e Francesco Emilio Borrelli durante la trasmissione telefonica "La Radiazza", su Radio Marte. Era intervenuto anche lo sportello "Difendi la città" del Comune di  Napoli; la responsabile, Flavia Sorrentino, ha annunciato di voler andare avanti anche dopo le scuse, verificando "la sussistenza della richiesta di risarcimento dei danni di immagine nei confronti di Napoli".

Il modulo delle radiazioni di Napoli anche a Bolzano e Varese

L'Asl di Verona aveva replicato già che non c'era stata nessuna intenzione di creare "un esempio negativo su Napoli", e che la città era stata citata "unicamente in qualità di benchmark nazionale per quanto riguarda il tasso di radioattività ambientale". In altre parole: sono dati che emergono dalle ricerche, e i dati sono oggettivi. Ora che il modulo è stato rimosso, però, si scopre che la scelta di usare Napoli come metro di paragone non era stata una esclusiva dell'Asl scaligera.

Un modulo identico, infatti, si trova anche sul sito Internet di un professionista di Varese, fisico medico, che lo mette a disposizione tra la documentazione scaricabile. Il modulo si trova anche su altri vari siti che trattano di radiologia, come quello di una società di servizi di consulenza (presente almeno dal giugno 2016) e quelli che raccolgono materiale medico. Sul sito dell'Ordine dei Medici di Bolzano, invece, la stessa dicitura è inserita in un modello di consenso informato nelle diapositive del "Corso di Radioprotezione per Medici dentisti", firmate da un fisico della Sabes, l'Azienda Sanitaria dell'Alto Adige.

Anche i paragoni sono gli stessi: le radiazioni assorbite durante una Tac dentale sono le stesse, si legge come si leggeva nel modulo dell'Asl di Verona, "vivendo un mese a Napoli, oppure trascorrendo 2 mesi in montagna, o 50 ore in volo a 8000 m. Il rischio può essere paragonato a quelli (di diversa natura) al fumo di 2 sigarette (per rischio di tumore), oppure guidare per 65 km in auto o volare per 4000 km (per rischio di incidenti)". E non c'è nessun riferimento a Verona, segno che presumibilmente si tratta di una dicitura standard che è stata comunemente utilizzata.

Immagine
194 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views