Raffaele Cutolo resterà in carcere: “È ancora un simbolo per i camorristi”
Raffaele Cutolo, il boss ‘professore' della Nco, la Nuova Camorra Organizzata, resta in carcere e a questo punto, a 78 anni, è ragionevole pensare che resterà dietro le sbarre fino alla fine dei suoi giorni, se non vi saranno situazioni tali da determinare il peggioramento repentino delle condizioni di salute. Oggi il tribunale di Sorveglianza di Bologna ha respinto il ricorso della difesa per il rinvio dell'esecuzione della pena, con detenzione domiciliare, per motivi di salute. Il fondatore della Nuova Camorra Organizzata, detenuto con fine pena mai marzo 1971, quindi da quasi mezzo secolo, è in carcere a Parma, dove dal 1995 è detenuto in regime di 41 bis, la ‘detenzione dura' per i mafiosi. Ddopo la pronuncia del 12 maggio del magistrato di Reggio Emilia, il tribunale ha confermato che le condizioni del boss non sono incompatibili con la detenzione carceraria e che quindi le cure può riceverle anche in condizione di detenzione.
Ma c'è di più: scrive il tribunale di Sorveglianza di Bologna motivando la decisione:
Si può ritenere che la presenza di Raffaele Cutolo potrebbe rafforzare i gruppi criminali che si rifanno tuttora alla Nco Nuova Camorra Organizzata, gruppi rispetto ai quali Cutolo ha mantenuto pienamente il carisma.
Dunque il boss ‘vittima' della sua stessa leggenda? Il film che romanza, raccontandole, le sue gesta, ‘Il Camorrista' di Giuseppe Tornatore, viene mandato periodicamente in onda in tv; le frasi estrapolate dalle interviste di Cutolo spuntano periodicamente sul web e sui gruppi Facebook a tema; qualche giorno fa in Rai è andata in onda la vecchia intervista di Enzo Biagi all'ormai ex boss di Ottaviano.
Non si hanno notizie dai recenti rapporti investigativi e dai rapporti delle intelligence di Stato (e non potrebbe essere altrimenti, vista la detenzione in regime di carcere duro) di diretti collegamenti tra Cutolo e nuovi gruppi criminali. Tuttavia il Tribunale teme che un alleggerimento delle condizioni di restrizioni possa riaccendere i riflettori nazionali e internazionali sul personaggio che non si è mai pentito delle proprie gesta: interviste, dichiarazioni e quindi una nuova ‘leggenda' criminale ottuagenaria. Ciò poiché, sempre secondo i magistrati, Cutolo «nonostante l'età e la perdurante detenzione rappresenta un ‘simbolo' per tutti quei gruppi criminali che continuano a richiamarsi al suo nome».
Per il collegio, presieduto dal giudice Antonietta Fiorillo, dalla documentazione sanitaria analizzata si può asserire che la detenzione del ‘professore di Ottaviano‘ non si svolge «con quella quota di afflittività ulteriore tale da comportare una sofferenza che eccede il livello che, inevitabilmente, deriva dalla legittima esecuzione della pena». In particolare si sottolinea la presenza di un piano assistenziale personalizzato, la predisposizione di presidi come il letto con le sponde e il materasso antidecubito, la dotazione di un treppiede per gli spostamenti, la presenza di un detenuto lavorante che assicura l'igiene della camera, la presenza dell'operatore socio sanitario e il monitoraggio quotidiano di medici e infermieri. «Le patologie di cui è portatore Raffaele Cutolo – conclude – appaiono allo stato trattabili adeguatamente anche in ambiente carcerario».
Qualche mese fa Fanpage.it raccolse la testimonianza di Immacolata Iacone, sposa di Cutolo quando era già detenuto e madre della figlia, concepita con l'inseminazione artificiale: la donna aveva chiesto una deroga al 41 bis per consentire alla figlia , Denise Cutolo, di continuare a incontrare il genitore senza la barriera in vetro blindato com'è prassi per i parenti a partire dai 14 anni