Ragazzo picchiato ai Colli Aminei, Patrizio Oliva: ‘Sono fifoni, vigliacchi. Come i criminali’
I genitori dovrebbero intervenire quanto prima per aiutare i propri figli, perché dal bullismo nasce la criminalità. E, una volta imboccata quella strada, diventa troppo tardi tornare indietro. È l'appello di Patrizio Oliva, medaglia d'oro di pugilato alle Olimpiadi di Mosca del 1980 e campione del mondo WBA nei superleggeri nel 1986, che in un video pubblicato sul suo profilo Facebook si rivolge direttamente ai genitori dei ragazzini che hanno aggredito in gruppo il 13enne l'8 maggio scorso nella pineta dei Colli Aminei, a Napoli.
Il video, rimbalzato sui telefonini, era diventato virale ed erano partite le indagini. Per quell'aggressione la Polizia di Stato ha denunciato 5 ragazzi tra i 14 e i 17 anni per minacce aggravate e lesioni aggravate e un sesto, di 13 anni, per cyberbullismo, per avere ripreso e successivamente diffuso il video con il telefonino.
"Quei ragazzi sono dei codardi, fifoni, vigliacchi – dice Patrizio Oliva – solo così posso definire quelli che agiscono in gruppo, in 10 contro un ragazzino. Ai loro genitori vorrei dire: capisco che a volte i giovani possono sfuggire alla nostra attenzione ma, se in quei filmati avete riconosciuto i vostri figli, vi prego di intervenire e di farlo subito. Per il loro bene, perché non bisogna sottovalutare questi atteggiamenti. Dovete far capire ai vostri figli che il bullismo è la forma iniziale della criminalità. Il criminale agisce allo stesso modo: quando affronta una persona lo fa con un coltello, con una pistola o quando è spalleggiato da altri come lui, perché da solo e senza armi non è capace. Il bullo fa la stessa cosa, ha bisogno di essere con altri imbecilli.
Cari genitori – continua Oliva – non sottovalutate questi atteggiamenti, perché se un domani i vostri figli prendessero la via della criminalità, credendo che questi siano comportamenti da duro, non potreste né lamentarvi né dire che la colpa è della società. Dovete far capire a loro che così facendo la loro strada sarà il carcere, o la morte, o dovranno nascondersi per tutta la vita. E ne vale la pena? Fate loro fare sport, così impareranno a rispettare l'ambiente, le leggi, le persone. Anche a Umberto consiglio di fare sport e gli offro un corso di pugilato gratis. Non per fare a pugni in strada, ma per farlo diventare più sicuro di sé stesso".
Tra i tanti che avevano manifestato solidarietà al ragazzino napoletano c'erano stati anche i calciatori del Napoli: Mertens lo ha invitato sul suo terrazzo e gli ha regalato una maglietta, mentre Lorenzo Insigne lo ha invitato a raggiungerlo sul campo per conoscerlo non appena sarà possibile.