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Regionali 2015: De Magistris prepara “il grande evento”. E guarda al Pd

La guerra dei “cespugli” in vista delle Regionali 2015. Luigi De Magistris prepara un evento per la fine di febbraio. Obiettivo: chiamare a raccolta le forze della sinistra. I “pro” ed i “contro” l’accordo col Partito Democratico tirano il sindaco per la giacchetta. Ecco le ipotesi in campo.
A cura di Antonio Musella
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Li chiamano "i cespugli". Si tratta del tavolo permanente dei partiti della sinistra campana che da circa due mesi si riunisce periodicamente per provare a capire come posizionarsi in vista delle elezioni regionali del prossimo maggio. A sedere al tavolo sono sette anime diverse: Rifondazione Comunista, Sinistra Ecologia e Libertà, Italia dei Valori, Sinistra in Movimento, Comunisti Italiani, L'Altra Europa con Tspiras e l'associazione "Dema" di Luigi de Magistris. Proprio il sindaco di Napoli punta a costruire per la fine del mese di febbraio un'assemblea in grande stile con tutti i pezzi della sinistra campana, con l'obiettivo di accreditarsi agli occhi del Partito Democratico. Sarebbe già stata individuata la location nel cinema Modernissimo di Napoli; ma la possibilità di un accordo con i democratici in vista delle regionali dipende da molte variabili.

L'accordo possibile con Migliore o Barca

Sinistra Ecologia e Libertà lavora ormai da mesi alla possibilità di un accordo con il Partito Democratico sulle elezioni regionali campane. Certo i nomi di Cozzolino e De Luca, due dei tre top player che dovrebbero partecipare alle primarie del Pd, non vengono visti di buon occhio dal partito di Vendola. Diverso il caso invece di Gennaro Migliore, uscito appena pochi mesi fa da Sel ed oggi renziano doc, su cui potrebbero convergere alcuni dei "cespugli" della sinistra campana. Di sicuro nessuna delle sette anime della sinistra parteciperà alle primarie, nel caso venissero confermate definitivamente. L'accordo sarebbe dunque possibile solo dopo le primarie in caso di vittoria di Gennaro Migliore. Sel deve però fare i conti con un dibattito interno tutt'altro che tranquillo. Le federazioni di Salerno ed Avellino sarebbero orientate a rifiutare ogni tipo di accordo con il Pd, di opinione opposta invece quelle di Caserta e Benevento. L'ago della bilancia sarà la federazione napoletana guidata da Carlo Giordano, in cui il dibattito tra "pro" e "contro" l'accordo è molto acceso. Tra i possibilisti, oltre a Sel, anche il sindaco di Napoli Luigi de Magistris che punta ad un atteggiamento meno bellicoso possibile con i democratici anche in vista delle elezioni comunali del 2016. In caso di accordo il sindaco potrebbe effettivamente candidare suo fratello Claudio per un posto in consiglio regionale. Sarebbe la prima volta dalle elezioni europee che l'ex magistrato misurerebbe i suoi voti in una tornata elettorale con le preferenze. Una ipotesi che si sta vagliando con molta attenzione nelle stanze di Palazzo San Giacomo. La mancata elezione di De Magistris junior infatti rappresenterebbe una pietra tombale sulle ambizioni di riconferma dell'attuale sindaco di Napoli. Le primarie dei democratici però potrebbero anche saltare. Al momento a lavorare su questa ipotesi ci sono gli ex Dc locali che avrebbero avanzato la candidatura di Luigi Nicolais come ipotesi per il superamento delle primarie, in quale ha confermato la sua disponibilità. Nicolais sarebbe malvisto dalle forze di sinistra che non convergerebbero mai sul suo nome, a cominciare proprio da Sel e da De Magistris. Il nome di Fabrizio Barca come candidato unitario proposto dal Pd sarebbe invece il più gradito a sinistra. Di sicuro per il momento De Magistris & co. scaldano i motori ed il grande appuntamento di fine febbraio dovrebbe rappresentare un momento di preludio alla scelta definitiva.

Quelli dell'accordo impossibile: Rifondazione Comunista

A guidare le fila degli oppositori a sinistra di un accordo con il Pd c'è Rifondazione Comunista. Il partito, che secondo i recenti sondaggi viaggerebbe intorno al 1.5 % come dato nazionale, si pone come obiettivo quello di coalizzare le forze di tutta la sinistra per correre da soli alle elezioni del prossimo maggio. Proprio i rifondaroli starebbero spingendo per un rinvio dell'iniziativa pubblica voluta da De Magistris in attesa di uno scenario più chiaro. Primarie o non primarie bisogna stare fuori. Per Rifondazione il leader naturale di una coalizione alternativa al Pd, non può che essere l'attuale sindaco di Napoli De Magistris, che quindi viene individuato come la punta di diamante sia da quelli "pro" che da quelli "contro" l'accordo. Gli uomini di Ferrero stanno provando a recuperare, in una possibile coalizione alternativa, anche la lista civica meridionalista M.O. animata dall'ex assessore comunale Marco Esposito, che dopo un primo tentativo di dialogo con il resto dei pezzi della sinistra, sembra ora orientata a correre da sola alle regionali. "No ai dikatat sul candidato presidente" fanno sapere da Rifondazione, ma ogni sforzo è possibile per rendere i meridionalisti parte integrante della coalizione alternativa. Una coalizione il cui peso elettorale però dipenderà molto dalle scelte di Sel e di De Magistris. Il partito di Vendola è in ripresa nei sondaggi – 4 % l'ultimo dato nazionale – il sindaco resta il personaggio più noto dell'arcipelago, pertanto la possibilità che una coalizione alternativa al Pd riesca a centrare l'ingresso in consiglio regionale pare legata alle scelte che saranno fatte da queste due componenti.

In attesa Idv e Sergio D'Angelo

Tra gli altri pezzi invece regna il tempo dell'attesa. Italia dei Valori sembra orientata ad andare in coalizione con il Partito Democratico a prescindere dalle scelte che farà. Primarie o non primarie l'ex partito di Di Pietro andrà in coalizione con la speranza di raccogliere una percentuale accettabile per eleggere un consigliere regionale. Sinistra in Movimento, l'associazione vicina all'ex assessore comunale Sergio D'Angelo, attende la scelta finale del Pd. Di certo la compagine dei consiglieri comunali Vasquez e Rinaldi gradirebbe una coalizione alternativa ai democratici, ma con un ruolo ridimensionato del sindaco De Magistris. Le divergenze tra il gruppo comunale di opposizione ed il primo cittadino permangono.

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