Regionali 2020 Campania: Costa in campo, tutta aperta la via dell’alleanza con il Pd
La mossa del Movimento 5 Stelle è stata di quelle chiare e (finalmente) senza equivoci. Il capo politico reggente Vito Crimi ha comunicato che in Campania il Movimento candida alla presidenza della regione il Ministro dell'Ambiente Sergio Costa e apre alla possibilità di un accordo con altre forze politiche a cominciare dal Pd. Deciderà innanzitutto una votazione sulla piattaforma Rousseau e successivamente i tavoli di confronto con il Partito Democratico. Una mossa che arriva direttamente da Roma e si somma con la decisione di allearsi anche il Liguria, da parte dei grillini, circostanza anche questa che sarà messa a verifica su Rousseau. Da Roma il Pd era evidentemente pronto alla mossa dei grillini. In casa dem il segretario Nicola Zingaretti si è dato sulla Campania un obiettivo preciso: bisogna vincere. E per fare questo serve la coalizione più forte possibile, mossa che non prevede la ricandidatura di Vincenzo De Luca.
La mossa dei grillini e lo scontro tra deluchiani e zingarettiani
Sergio Costa gode della stima di molti all'interno del Partito Democratico. A Roma la compagine di Zingaretti, a quanto apprende Fanpage.it, non ha problemi a lavorare all'accordo con i grillini e convergere in un'alleanza che scaricherebbe Vincenzo De Luca in favore del Ministro dell'Ambiente. Ma sul territorio le resistenze non sono poche a cominciare dal segretario regionale dem Leo Annunziata, legatissimo a Vincenzo De Luca, che sta lavorando in senso opposto. Annunziata avrebbe convocato per la giornata di oggi un tavolo di confronto utilizzando delle modalità al quando singolari. A quanto si apprende da fonti del Movimento 5 Stelle, diversi deputati grillini della Campania sarebbero stati contattati da una dipendente della segreteria regionale dem per un tavolo di confronto sulle regionali con un ordine del giorno non meglio specificato. Non una figura politica, ma un dipendente amministrativo del partito. L'esito è scontato, con i grillini che non parteciperanno al tavolo, così come anche quelli di Italia Viva. Annunziata lavora per far saltare la possibilità di accordo che invece è sostenuta con vigore dal segretario provinciale Marco Sarracino, vicino ad Andrea Orlando. Ed è proprio Sarracino che sta lavorando in sinergia con il nazionale. Zingaretti ha deciso di giocarsi una partita importante in Campania, per rafforzare il Pd, l'alleanza di governo e il peso del suo partito negli equilibri della stessa. Mentre De Luca continua in una campagna elettorale solitaria ma permanente, diversi consiglieri regionali hanno inviato messaggi di stima al Ministro dell'Ambiente. La partita quindi è tutta aperta e l'impressione è che sarà la segreteria nazionale ad imporre l'accelerazione definitiva, sempre che la votazione su Rousseau confermi la proposta di alleanza avanzata da Crimi.
Diplomazia al lavoro, sì di DemA e Sinistra Italiana a Costa
L'alleanza di governo, nonostante le turbolenze è solida e gli sherpa dell'M5S e del Pd stanno lavorando in parlamento ad una convergenza tra le due forze di governo in Campania. Il ruolo chiave per il Movimento lo sta avendo Salvatore Micillo, deputato, ex sottosegretario all'ambiente e legato a Sergio Costa, che è stato nominato tra i responsabili delle elezioni regionali in Campania nel mese di dicembre. E' lui che sta avendo i principali contatti in accordo con Vito Crimi e con il presidente della camera Roberto Fico. La candidatura di Costa, secondo i sondaggi, è tra le poche che può competere per la vittoria e la coalizione di centro sinistra alleata con i 5 stelle sarebbe l'unica in grado di battere le destre. Su Costa sono arrivati i primi via libera di massima dai partiti minori che saranno in campo per le prossime elezioni regionali. I primi a convergere sarebbero quelli di Sinistra Italiana, con il sottosegretario alla scuola Peppe De Cristoforo pronto a dare il sostegno a Costa. I cugini di Articolo 1 invece, rappresentati in Campania dall'ex deputato Arturo Scotto restano ancora in attesa della mossa ufficiale del Partito Democratico. L'altra forza politica che ha fatto già sapere il suo gradimento per la candidatura del Ministro dell'Ambiente è quella del Sindaco di Napoli Luigi de Magistris, che in una telefonata con Roberto Fico avrebbe espresso il suo assenso alla convergenza di DemA su Costa. Nel guado restano i Verdi che stanno per entrare nella giunta comunale di Napoli con Marco Gaudini ma che in Regione hanno sostenuto per 5 anni Vincenzo De Luca. Probabile che davanti ad un'ampia convergenza su Costa anche i Verdi darebbero il loro sostegno. In casa Italia Viva si registrano differenze tra i comitati locali e i vertici nazionali. Sul territorio i renziani preferirebbero una terza via tra Costa e De Luca ma da Roma gli uomini di Matteo Renzi lavorano da tempo per un'ampia convergenza su Sergio Costa.
Insomma quando l'empasse interno al Movimento 5 Stelle sembrava ormai totale e lo scenario che vedeva Vincenzo De Luca ricandidato alla carica di governatore sembrava ormai ineluttabile, la mossa di Crimi ha riaperto tutti i giochi. L'esito resta ancora incerto ma l'ampia convergenza delle altre forze del centro sinistra sul nome di Costa potrebbe essere decisiva per il Pd per rompere gli indugi e riproporre l'alleanza di governo anche in Campania.