Resta chiuso il cimitero di Fuorigrotta: ‘Se non fanno fare le messe non aprono’
Oggi, con la Fase 2, riaprono anche i cimiteri a Napoli ed è di nuovo consentito fare visita ai propri cari defunti. Possibilità che è stata però negata a un centinaio di persone che stamattina sono andate nel cimitero di Fuorigrotta: hanno trovato la porta sbarrata. Il motivo, hanno spiegato i dipendenti, sarebbe la necessità di dover rifare la sanificazione dopo degli accessi non autorizzati, ma qualcuno si è lasciato scappare tra i denti che ci sarebbe invece una relazione con l'impossibilità di celebrare le funzioni religiose: "Signo', qua se non fanno fare le messe, non ci fanno aprire".
La protesta è scattata nella mattinata di oggi, 4 maggio, quando le persone sono arrivate al cimitero di via Terracina, gestito dalla Diocesi di Pozzuoli. Alcuni hanno chiesto informazioni ai dipendenti, e a quel punto sarebbe arrivata la prima risposta: manca personale, sono tutti in cassa integrazione. Poi sarebbe arrivata la confidenza che ha ancora di più inasprito gli animi: "Non ci fanno fare le messe e allora qui hanno deciso di non aprire". E qualcuno ha quindi deciso di chiedere l'intervento delle forze dell'ordine per avere chiarezza su quel diritto negato. Poco dopo è arrivata una pattuglia della Polizia di Stato, e la versione che è stata data a loro, quindi quella ufficiale, è ancora diversa: non è stata fatta la sanificazione. Nei giorni scorsi, hanno spiegato i dipendenti ai poliziotti, ci sono stati degli accessi non autorizzati in quanto la congrega che gestisce il cimitero non aveva possibilità di mettere un lucchetto per chiudere i cancelli.
Non è chiaro, però, perché la sanificazione non sia stata fatta nelle scorse ore, né è stata fornita una data per la riapertura. "Ci hanno detto che il decreto è arrivato ieri a mezzanotte – racconta una donna – e che quindi non hanno fatto in tempo a pulire, ma come è possibile se agli altri è arrivato nel pomeriggio e infatti i cimiteri sono tutti regolarmente aperti?".