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Rigopiano, sono deboli le speranze di trovare Stefano ancora in vita

Dopo cinque notti di scavi senza sosta, le speranze di trovare Stefano Feniello ancora vivo si affievoliscono sensibilmente. Il 28enne Salernitano, che nei giorni scorsi era stato dato per vivo, non è ancora però stato estratto dalle macerie.
A cura di Valerio Papadia
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Speranza, confusione, rabbia, rassegnazione: sono queste le emozioni contrastante che si sono avvicendate nel cuore dei familiari e degli amici di Stefano Feniello, 28 anni, originario di Valva (Salerno) e ancora sepolto sotto le macerie dell'Hotel Rigopiano, travolto da una slavina lo scorso mercoledì notte. Da quando i soccorsi si sono messi in moto, tante sono state le notizie riguardanti lo stato di salute di Stefano. La speranza che fosse ancora vivo era arrivata da Francesca Bronzi, la fidanzata del 28enne che, dopo essere stata estratta anch'essa dalle macerie dell'albero, aveva detto che il suo Stefano si trovava in uno spazio angusto, senz'acqua ma ancora in vita.

Al sesto giorno di ricerche, però, le speranze di trovare Stefano ancora in vita sono molto flebili. Alessio Feniello, il padre del 28enne, si è espresso duramente contro le istituzioni nella gestione dell'emergenza del Rigopiano: "Quelli che sono morti sono stati uccisi". Proprio lo stesso Feniello aveva fatto ascoltare l'ultimo messaggio audio inviatogli da Stefano subito dopo l'arrivo all'Hotel Rigopiano.

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