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Rione Traiano, le armi della camorra nascoste sotto terra: trovate pistole e munizioni

I carabinieri hanno scoperto un arsenale della camorra nascosto in una tanica interrata in via Romolo e Remo, al Rione Traiano (Napoli): sotto terra c’erano 8 pistole e 300 munizioni. L’area è ritenuta sotto l’influenza del clan Petrone-Puccinelli, i cui vertici sono stati arrestati nel maxiblitz del 31 gennaio 2017.
A cura di Nico Falco
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Pare che in Colombia, nascosto chissà dove, sotto terra, ci sia più di un miliardo di dollari. Il tesoro di Pablo Escobar, il narcotrafficante più famoso del Sud America, che a quanto raccontano ha disseminato Medellin e non solo di pacchi di contanti. Al Rione Traiano, invece, sotto terra si trovano le armi. Quelle della camorra, che per le stesse esigenze di Escobar ha dovuto ripiegare sui nascondigli del terreno per tenere al sicuro dai blitz delle forze dell'ordine pistole, munizioni e talvolta droga.

I carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Napoli, coordinati dalla Dda, hanno scoperto uno di questi nascondigli, in un terreno abbandonato lungo il viale Romolo e Remo, uno dei punti più caldi del narcotraffico del Rione Traiano e, di conseguenza, di tutta Napoli e della provincia. Pochi centimetri di terra ed è venuta fuori la tanica di plastica. Dentro c'erano una pistola semiautomatica con matricola abrasa e caricata con nove cartucce, un'altra semiautomatica e due revolver con matricola punzonata, altre tre rivoltelle senza matricola e un'ottava pistola, anche questa un revolver, con matricola. Nello stesso contenitore c'erano anche le munizioni: 303 cartucce, adatte per semiautomatiche e pistole.

L'arsenale, in totale trecento pallottole e otto pistole, era nella zona che è ritenuta sotto l'influenza del clan Puccinelli-Petrone, i cui vertici sono stati arrestati nel maxi blitz dei carabinieri da 88 arresti il 31 gennaio 2017. Verosimilmente si tratta della scorta di una batteria di fuoco del clan, che potrebbe averla nascosta per evitare che venissero trovati durante le operazioni di controllo al Rione Traiano.

Si pente Genny Carra, genero del boss Cutolo

Di recente ha deciso di diventare collaboratore di giustizia Genny Carra, genero del boss detenuto Salvatore Cutolo "Borotalco". Il ragazzo, 30 anni, era stato arrestato nel maggio scorso, in un'altra operazione dei carabinieri contro il clan Cutolo e contro gli scissionisti dei Petrone-Puccinelli. Dalle dichiarazioni di Carra gli inquirenti contano di ricostruire nomi, date e circostanze sul clan Cutolo, egemone nella zona "del 44" e uno dei due gruppi criminali che gestivano il traffico di droga al Rione Traiano.

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