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Ritrovati 250 pastori del presepe del Settecento rubati a Napoli: valgono due milioni

Il ritrovamento è stato effettuato dai carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Napoli, coordinati dalla Repubblica di Isernia: si tratta di oltre 250 pastori del presepe del Settecento napoletano rubati nel capoluogo partenopeo e nella provincia tra il 1999 e il 2000.
A cura di Valerio Papadia
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Immagine di repertorio
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Uno straordinario ritrovamento, inaspettato e insperato, dopo quasi 20 anni: i carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Napoli, coordinati dalla Procura della Repubblica di Isernia, hanno ritrovato oltre 250 pastori del presepe risalenti al Settecento napoletano, alcuni dei quali rubati nel capoluogo campano e nella sua provincia tra il 1999 e il 2000: di questi, infatti, soltanto 49 sono stati riconosciuti, mentre per gli altri si cercano ancora i legittimi proprietari: si tratta di angeli eterei, fanciulle con abiti sfarzosi, cavalieri, animali, popolani e tante altre figure tipiche della tradizioni presepiale napoletana. I pastori sono stati rinvenuti avvolti in fogli di giornale, ammassati come spazzatura: soltanto alcuni avevano trovato sistemazione nelle case di appassionati d'arte, che risulterebbero estranei però alla vicenda: il valore del bottino rinvenuto supera i 2 milioni di euro.

Il ritrovamento è stato effettuato nell'ambito dell'operazione Start Up, figlia di una indagine che nel 2017 aveva portato al ritrovamento di numerose opere d'arte, sgominando una banda specializzata nei furti su tutto il territorio nazionale. "È il più importante ritrovamento di pastori mai avvenuto" ha spiegato all'Ansa il procuratore Paolo Albano. I pastori di cui si ignorano ancora i proprietari, nel frattempo, verranno affidati al Museo permanente del presepe napoletano, che conta di esporli in una grande mostra entro la prossima Pasqua.

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