Rivolta dei detenuti al carcere di Poggioreale. Agente ferito
È una seconda giornata di tensione altissima, scontri e proteste nelle carceri della Campania dopo la sospensione dei colloqui tra detenuti e familiari causa rischio Coronavirus, paura che coinvolge sia chi è detenuto sia chi opera all'interno degli istituti di pena. "Dopo i disordini di ieri sera presso la Casa Circondariale di Salerno e in altre sedi, notizie drammatiche da Napoli Poggioreale, dove le tensioni di ieri sono sfociate in violente proteste". A quanto apprende Fanpage.it un gruppo – non numericamente consistente – di detenuti – si è arrampicato sul tetto bruciando materassi e chiedendo un incontro con la direzione. All'esterno, intanto, le famiglie protestano bloccando la sede stradale di via Poggioreale. "Mettete tutti agli arresti domiciliari in attesa che l'emergenza passi", è la richiesta di molti familiari di reclusi. Un agente della penitenziaria ha fatto ricorso alle cure del 118.
La questione atavica è il tema del sovraffollamento degli istituti di pena italiani: alla fine di gennaio, ultime statistiche disponibili, a fronte di una capienza regolamentare di 50.692 posti, c’erano 10.000 detenuti in più nelle carceri italiane. A Poggioreale 500 in più, 400 a Secondigliano.
"Sono momenti drammatici e convulsi nei quali da donne e uomini di Stato pensiamo per prima cosa a difendere le istituzioni democratiche e la sicurezza dei cittadini – spiega Gennarino De Fazio, per la Uilpa Polizia Penitenziaria nazionale – dunque abbiamo notizie del tutto parziali e frammentarie, ma univoche nel raccontare gravi tensioni e disordini in molti istituti penitenziari del Paese. Solo ieri sera, da ultimo, avevamo detto che le carceri finiranno per essere il banco di prova finale del Governo, anche perché nessuno che conosca il carcere poteva non sapere quello che si sarebbe verificato".
Ieri a Salerno, nel carcere di Fuorni, analoga scena: detenuti sul tetto e massiccio intervento della Polizia Penitenziaria per placare la situazione incandescente. Stamane proteste anche all'altro carcere napoletano, quello di Secondigliano, dove un centinaio di parenti di detenuti hanno inscenato una protesta.