Ruba frammenti di vasi antichi dagli scavi di Pompei chiusi per l’emergenza coronavirus
Neanche il coronavirus ferma i vandalismi o i furti: un 25enne è stato arrestato ieri dopo aver rubato alcuni frammenti di vasi antichi all'interno del Parco Archeologico di Pompei, attualmente chiuso per l'emergenza coronavirus. L'uomo ha forzato la recinzione riuscendo ad entrare così nell'area degli scavi, e prendere così alcuni frammenti di antichi vasi di epoca romana, per poi riuscire a fuggire. Ma la sua fuga è durata poco.
Il personale di sorveglianza è riuscito ad allertare i carabinieri della locale stazione di Pompei che, attraverso le immagini degli impianti di videosorveglianza sono riusciti a risalire all'identità dell'uomo: si trattava di M.J., un venticinquenne del posto, già noto alle forze dell'ordine per reati specifici. Dalle ricostruzioni effettuate dai militari dell'Arma, l'uomo subito dopo aver forzato la recinzione e rubato i frammenti dei vasi antichi, era tornato nella sua abitazione come se nulla fosse: e proprio là lo hanno trovato i carabinieri di Pompei, assieme ai reperti archeologici poco prima trafugati dal Parco Archeologico. Il venticinquenne è stato così arrestato: per lui l'accusa è di furto aggravato. I frammenti degli antichi vasi di epoca romana sono stati restituiti alla direzione del parco archeologico, mentre il venticinquenne pompeiano è stato sottoposto al regime cautelare dei domiciliari, in attesa di giudizio: rischia in caso di condanna per furto aggravato una pena pari alla reclusione da due a sei anni ed una multa da 927 a 1.500 euro, come previsto dagli articoli 624 e 625 del codice penale, che disciplinano le pene per il furto aggravato.