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Salerno, call center della droga con pusher-fattorini per la consegna, 15 arresti

La Squadra Mobile di Salerno ha sgominato, con 15 arresti, due organizzazioni che spacciavano stupefacenti nel Salernitano. La droga veniva ordinata al telefono, i pusher la consegnavano a domicilio quando il cliente non poteva spostarsi. Nelle telefonate, le parole in codice: “bianco” per la cocaina, “scuro” per l’eroina e “sciroppo” per il metadone.
A cura di Nico Falco
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Numeri di telefono dedicati per ricevere le ordinazioni, fattorini che consegnavano gli stupefacenti a domicilio. Con questa modalità due gruppi criminali distinti avevano monopolizzato lo spaccio di droga a Salerno, con basi operative nel Rione Petrosino e Calcedonia, inondando la provincia di cocaina, eroina e metadone, che nelle conversazioni telefoniche diventavano "bianco", "scuro" e "sciroppo". Le organizzazioni sono state sgominate con le indagini della Squadra Mobile di Salerno, che sotto il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia locale ha ricostruito organici e ruoli, fino ad arrivare all'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Salerno per 15 persone, indiziate per traffico e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

I provvedimenti sono stati eseguiti nella mattinata di oggi, 23 settembre, dalla Squadra Mobile della Questura di Salerno, agli ordini del vicequestore Marcello Castello. Gli investigatori della sezione "Contrasto alla criminalità diffusa, straniera e prostituzione" hanno scoperto che i due gruppi, che operavano con modalità analoghe, erano distinti ma in caso di bisogno si attuava una sorta di mutuo soccorso, rifornendosi a vicenda di droga da spacciare. Uno degli indagati era stato colto in flagrante e nella sua abitazione i poliziotti avevano trovato un bilancino di precisione, degli stupefacenti e della sostanza da taglio.

Gli agenti hanno appurato che, dopo aver preso le ordinazioni tramite telefono, le due organizzazioni si occupavano anche della consegna, con pusher che si comportavano come fattorini e che portavano la droga direttamente a casa ai tossicodipendenti che non potevano spostarsi perché sottoposti agli arresti domiciliari. Nelle telefonate veniva usato un linguaggio in codice: la cocaina era "bianco" o "veloce", l'eroina era "scuro" o "lento" e il metadone, infine, era chiamato "sciroppo".

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